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Vini d'Italia
10/04/2024
Di Redazione AIS

Brunello 2020: l’annata capolavoro che conquista subito il palato

Eccezionale, equilibrato e sorprendentemente pronto: il Brunello di Montalcino 2020 si rivela un’autentica gemma. Nato da condizioni climatiche ideali e valutato con il nuovo sistema “Brunello Forma”, promette emozioni immediate senza rinunciare alla longevità. L’analisi di Mike DeSimone e Jeff Jenssen.

Montalcino chiama e il mondo del vino risponde con entusiasmo: l’annata 2020 del Brunello è finalmente tra noi, e le prime impressioni la collocano già nell’Olimpo delle migliori di questo secolo. Come raccontano Mike DeSimone e Jeff Jenssen in un recente articolo per Robb Report), questi vini, pur serbando l’innata vocazione all’invecchiamento che contraddistingue il blasonato rosso toscano, stanno stupendo per una piacevolezza e una bevibilità quasi inaspettate fin da ora.

Il Brunello di Montalcino, vertice qualitativo del Sangiovese – quel vitigno dal nome mitologico (sanguis Jovis, sangue di Giove) – nasce dal clone sangiovese grosso, detto appunto “Brunello” per il colore intenso dei suoi acini. E l’annata 2020 sembra nata sotto i migliori auspici per onorare questa eredità.

Figlia di un clima favorevole (e di un tempo sospeso)

Paradossalmente, l’anno 2020, segnato dalla pandemia globale, ha regalato a Montalcino condizioni climatiche pressoché perfette. I produttori hanno potuto dedicare cure quasi maniacali ai vigneti. Antonio Zaccheo di Carpineto ricorda quel periodo come un momento unico: “abbiamo avuto il tempo di osservare i vigneti da vicino, quasi lucidando ogni singola foglia“. Ma al di là del fattore umano, sottolinea Zaccheo, è stata “un’annata a cinque stelle, con un meteo che ha collaborato magnificamente“. Piogge primaverili hanno creato riserve idriche preziose, mentre l’estate calda, ma mai torrida, e le notti fresche – merito anche delle altitudini che sfiorano i 600 metri – hanno garantito una maturazione fenolica ideale e preservato un’acidità vibrante, nerbo essenziale del Sangiovese.

“Brunello Forma”, oltre le stelle

L’annata 2020 segna anche l’introduzione di “Brunello Forma”, un nuovo e articolato sistema di valutazione qualitativa voluto dal Consorzio del Vino Brunello di Montalcino. Questo metodo sostituisce la tradizionale, e talvolta limitante, classificazione da 1 a 5 stelle, che veniva assegnata pochi mesi dopo la vendemmia e faticava a cogliere le sfumature (basti pensare che sia la 2019 che la 2020, pur molto diverse, ottennero 5 stelle). Come spiegato dal presidente del Consorzio, Fabrizio Bindocci, dopo aver abbandonato le stelle nel 2021, “era necessario definire un nuovo paradigma di analisi dell’annata non più meramente quantitativo ma basato su dati oggettivi, autorevoli e non autoreferenziali“.

L’obiettivo di Brunello Forma è andare a fondo nell’analisi non solo della specifica annata, ma dell’intero terroir di Montalcino, unendo il rigore dei dati scientifici alla sensibilità dell’analisi sensoriale esperta. Per questo, il Consorzio si è affidato a un team esterno di altissimo profilo: i Master of Wine italiani Gabriele Gorelli e Andrea Lonardi hanno guidato il progetto, avvalendosi della società Copernico (specializzata in high-tech farming) per le analisi tecniche.

Sono stati incrociati dati sulla composizione dei terreni, esposizioni, ubicazioni dei vigneti e i rilevamenti di ben 40 stazioni meteo distribuite capillarmente sul territorio. A questo imponente lavoro analitico si è aggiunto il contributo di 8 Master of Wine internazionali: partendo da questi dati precisi, hanno condotto degustazioni alla cieca su 57 campioni di Brunello di Montalcino 2020 già imbottigliati e certificati DOCG. Da questo processo sono scaturite 456 note di degustazione individuali e 8 sintesi finali, che hanno permesso di elaborare un’unica nota qualitativa ufficiale per l’annata 2020, espressa tramite tre parole chiave descrittive. Come sottolinea Lonardi, non si tratta di un giudizio “insindacabile”, ma di uno strumento utile, anche per gli addetti ai lavori, che fornisce linee guida solide e dati oggettivi per la comprensione dell’annata e la critica personale. È un modello di valutazione solido e contemporaneo, pensato per tener conto del cambiamento climatico, degli stili produttivi e dei trend di consumo.

Il profilo sensoriale 2020: equilibrio, energia e piacere immediato

E dunque, com’è questa 2020 secondo Brunello Forma? L’annata è stata definita “accattivante”, “brillante” e “succulenta”. Lo studio evidenzia una “notevole enfasi su espressioni di frutto maturo e complesso“, spesso arricchite da sfumature floreali. Emerge un piacevole equilibrio tra intensità fruttata e struttura, suggerendo vini espressivi ora, ma con potenziale per ulteriore sviluppo. Sebbene in alcuni casi si noti una presenza alcolica leggermente più marcata rispetto ad annate precedenti, i tannini presenti indicano un’ottima longevità. La qualità si è dimostrata costante tra i campioni esaminati.

Lo studio sottolinea anche una certa diversità stilistica, influenzata dalla posizione dei vigneti e dai tempi di vendemmia: alcuni vini mostrano finezza e aromi più croccanti, altri uno stile più audace e concentrato. Questo fa della 2020 un’annata versatile, capace di esprimere sia finezza che potenza attraverso diversi terroir e approcci enologici.

In sintesi, il Brunello di Montalcino 2020 si caratterizza per un profilo solare di frutta matura, un solido equilibrio strutturale e una grande piacevolezza di beva grazie ai tannini succulenti. È proprio questa “accessibilità” a rappresentare la sua cifra distintiva. Come notano DeSimone e Jenssen, i Brunello 2020 sono squisiti adesso. Offrono un piacere immediato e appagante, pur mantenendo la promessa di evolvere magnificamente.

Al naso e al palato, si dispiega un ventaglio aromatico che spazia dall’amarena alla ciliegia nera, dal lampone al melograno, impreziosito da sfumature speziate, un tocco di vaniglia e raffinate note terrose e di cuoio. La trama tannica è un piccolo capolavoro di equilibrio: presente e fitta, ma già setosa e levigata, priva di qualsiasi spigolosità. L’acidità è tesa, vibrante, e conferisce slancio e dinamismo alla beva.

Il plauso dei sommelier e le etichette da non perdere

L’entusiasmo è contagioso. I sommelier che hanno potuto assaggiare l’annata in anteprima confermano le impressioni. Brian Leider (Oceans, New York) è lapidario: “Con i 2020, il futuro è adesso“, sottolineando come siano vini perfetti da proporre subito al ristorante grazie a “tannini già fini e morbidi“. Gli fa eco Irene Justiniani, che parla di “grande annata nel complesso“, con vini “freschi e aperti, ma dotati di ottima struttura“, tanto da volerli servire immediatamente pur mettendone qualche bottiglia da parte per il futuro.

Tra le cantine che hanno particolarmente brillato negli assaggi dei sommelier spiccano Pian delle Querci, Collemattoni, Sasso di Sole e La Fornace. DeSimone e Jenssen aggiungono ai loro preferiti nomi del calibro di Castel Giocondo, Argiano, Banfi, Col d’Orcia, Carpineto, Mocali, San Polo, San Lorenzo e Silvio Nardi.

Con oltre 200 produttori e migliaia di ettari dedicati, Montalcino offre un panorama variegato anche nell’interpretazione della 2020. Ma il messaggio corale è chiaro: ci troviamo di fronte a un’annata straordinaria, capace di regalare emozioni profonde fin da subito. Un Brunello che, come chiosa Gorelli, sarà davvero “una gioia ordinare al ristorante“.

Redazione AIS
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