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Personaggi e Storie
08/09/2024
Di Redazione AIS

Screaming Eagle: storia, prezzo e segreti del vino cult più desiderato d’America

Un’analisi di Hannah Staab per VinePair ricostruisce l’incredibile ascesa di Screaming Eagle, da un piccolo vigneto a un’icona globale. Come un punteggio quasi perfetto, una produzione minuscola e un marketing del mistero hanno creato un vino leggendario. Per assicurarsi una bottiglia di Screaming Eagle servono migliaia di dollari e, per chi non vuole cedere alle speculazioni, l’attesa per entrare nella mailing list ufficiale può superare il decennio. Questo vino di culto di Napa Valley deve la sua fama a un terroir eccezionale a Oakville, alla visione della fondatrice Jean Phillips e a un singolo evento: il quasi perfetto punteggio di 99 punti assegnato da Robert Parker alla sua prima annata, che ne decretò il successo immediato e duraturo.

In una regione ricca di vini pluripremiati come Napa Valley, poche etichette evocano un senso di desiderio e inaccessibilità come Screaming Eagle. Una singola bottiglia può costare migliaia di dollari, e chiunque speri di evitare i ricarichi esorbitanti del mercato secondario deve prepararsi ad aspettare forse un decennio solo per avere la possibilità di essere inserito nella lista d’attesa ufficiale. Ma come ha fatto esattamente questo piccolo produttore a guadagnare il suo status di “vino cult”? La giornalista Hannah Staab, in un articolo per VinePair, ne ripercorre l’incredibile ascesa.

Che cos’è Screaming Eagle e perché è così famoso?

Screaming Eagle è uno dei “cult wine” più iconici della California, un vino a base di Cabernet Sauvignon proveniente dalla prestigiosa sottozona di Oakville, a Napa Valley. La fama di Screaming Eagle deriva da una combinazione di fattori quasi irripetibile: un terroir di qualità eccezionale, quantità di produzione minuscole che creano un’estrema scarsità e punteggi quasi perfetti ricevuti dai critici più influenti fin dalla sua annata di debutto. Questa miscela di qualità, rarità ed elogi della critica ha reso Screaming Eagle un simbolo di lusso ed esclusività nel mondo del vino.

Le origini della cantina risalgono agli anni ’80, quando Jean Phillips, un’agente immobiliare locale di grande talento, iniziò ad acquisire appezzamenti di vigneti di alta qualità in tutta Napa Valley. In un primo momento, vendeva le uve ad altri produttori della zona, ma la leggenda vuole che sia stato Robert Mondavi – un prolifico enologo fondamentale per la storia di Napa – a consigliare a Phillips di lasciare il settore immobiliare e di “fare il grande passo” nel mondo del vino a tempo pieno. Phillips assunse come enologa Heidi Barrett, moglie di Bo Barrett della famosa tenuta Chateau Montelena, e produsse la prima annata di Screaming Eagle nel 1992.

Il terroir: il segreto nel suolo di Oakville

I terreni che Phillips aveva acquisito per il suo vino sono un elemento centrale della sua leggenda. Le uve per questo vino storico provengono da un sito con un terroir particolarmente notevole: suoli rocciosi e ben drenanti, pendii esposti a ovest e inondati di sole, e fresche brezze serali provenienti dalla baia di San Pablo. L’area è coltivata a Merlot, Cabernet Franc, Sauvignon Blanc e, naturalmente, Cabernet Sauvignon, che è la base dell’etichetta di punta del marchio Screaming Eagle.

È raro poter ricondurre la crescita di un marchio a un unico momento preciso, ma nella storia dell’ascesa di Screaming Eagle questo è esattamente ciò che è accaduto. Nel 1995, lo stimato critico enologico Robert Parker assegnò alla prima uscita della cantina – l’annata 1992 – un impressionante punteggio di 99 punti. Questo accadde nel periodo d’oro di Parker, quando la sua parola aveva un peso immenso sugli acquirenti di vino negli Stati Uniti. Così, quando Parker diede un punteggio quasi perfetto al vino di debutto di questa cantina, la risposta del mercato fu immediata e fragorosa.

L’esplosione dei prezzi e la consacrazione a icona

Il vino arrivò inizialmente sul mercato a un prezzo al dettaglio elevato (ma ragionevole) di 75 dollari a bottiglia. Ma man mano che le recensioni entusiastiche si diffondevano, la “macchina dell’hype” fece rapidamente lievitare i prezzi. Da allora, la cantina ha acquisito sempre più slancio, ottenendo da Parker il punteggio perfetto di 100 punti per le annate 1997, 2007, 2010, 2012, 2015 e 2016. L’esempio forse più sbalorditivo dello status di cult di Screaming Eagle si ebbe a un’asta di beneficenza a Napa Valley nel 2000, quando una bottiglia da 6 litri dell’annata 1992 fu venduta per 500.000 dollari. Sull’onda di questo successo, nel 2006 Phillips vendette la cantina – per una cifra che si dice si aggirasse intorno ai 30 milioni di dollari – ai venture capitalist Charles Banks e Stan Kroenke. Nel 2009, anche Banks ha lasciato il marchio e oggi Kroenke ne è l’unico proprietario.

Come acquistare Screaming Eagle e il marketing del mistero

Ottenere una bottiglia di Screaming Eagle direttamente dalla cantina è un’impresa. Richiede l’iscrizione a una mailing list esclusiva con tempi di attesa che possono superare i dieci anni. L’alternativa per acquistare un vino Screaming Eagle è il mercato secondario, attraverso grandi case d’asta o rivenditori specializzati, dove i prezzi sono esponenzialmente più alti a causa dell’enorme domanda. Questa difficoltà di accesso è parte integrante del suo fascino. Anche se la cantina ha cambiato proprietari ed enologi, gode ancora del suo titolo di vino tra i più ricercati (e costosi) sul mercato. Gran parte della sua fama, conclude la Staab, può essere ricondotta alle recensioni stellari, ma anche la sua presenza misteriosa – dalla produzione limitata e la lista d’attesa esclusiva alla mancanza di tour e degustazioni in cantina – ha giocato un ruolo fondamentale. Poche persone sanno cosa succede dietro le quinte di Screaming Eagle, e per la maggior parte degli appassionati, questo è solo parte della sua irresistibile attrazione.

Redazione AIS
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