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Vini d'Italia
03/05/2024
Di Paolo Manna

Alta Langa: il Metodo Classico piemontese is back

Il Metodo Classico italiano riabbraccia le origini e accoglie un protagonista elegante e longevo

L’Alta Langa ha riportato sul palcoscenico del Metodo Classico italiano la regione dove nacque: la storia di Carlo Gancia è conosciuta, come l’oblio in cui cadde la spumantistica d’élite piemontese. Solo nel 1990 il Piemonte riparte: Cinzano, Contratto, Fontanafredda, Gancia, Martini&Rossi, Riccadonna e Vini Banfi (soprannominate “le sette sorelle”) sottoscrissero un impegno comune per la sperimentazione del territorio e la coltivazione in Piemonte di pinot nero e chardonnay per la produzione di spumanti: il “Progetto Spumante Metodo Classico in Piemonte”. Dai primi vigneti sperimentali (1992), 20 ettari e 80mila barbatelle (85% pinot nero e 15% chardonnay), alla nascita del Consorzio (2001), alla DOC (2002), alla DOCG (2011), retroattiva alla vendemmia 2008, le tappe sono state veloci.

Pinot nero e chardonnay

Il vigneto Alta Langa è coltivato per 2/3 a pinot nero e per 1/3 a chardonnay; è situato nella fascia collinare del basso Piemonte alla destra del fiume Tanaro e comprende 149 comuni delle province di Asti, Alessandria e Cuneo. I terreni devono essere marnosi, calcareo-argillosi, con fertilità moderata, di spiccata vocazione vinicola e di altezza minima di 250 metri slm.  Da pinot nero e/o chardonnay dal 90 al 100%, Metodo Classico sempre millesimato, bianco o rosato, brut, extra brut o dosaggio zero e ha lunghi tempi di affinamento sui lieviti, almeno 30 mesi. 3,2 milioni di bottiglie prodotte nel 2023, 440,5 ettari vitati (215 Cuneo, 178 Asti, 47,5 Alessandria).

Personalità e notevole potenziale evolutivo

L’Alta Langa è un vino di personalità: rigorosamente sabaudo e internazionale, ripropone con fedeltà i suoli e i microclimi del terroir piemontese nel calice, lo stesso dei vini delle Langhe e Monferrato. Le degustazioni tenutesi in occasione de La Prima dell’Alta Langa, presentazione della nuova annata, sotto la supervisione dell’enologo Donato Lanati, hanno testimoniato che l’Alta Langa esprime un notevole potenziale evolutivo pur restando intimamente giovane. Di seguito il resoconto.

Coppo – Riserva del Fondatore 2013
Pinot nero 60%, chardonnay 40%. Brut che affina 9 mesi in barriques e, poi, 90 mesi in bottiglia. Numero limitato di bottiglie dedicate al fondatore Piero Coppo, prodotte nelle annate di eccezionale valore qualitativo. Giallo dorato, naso di paglia, muschio, biancospino, camomilla, frutta secca, pane tostato e cenni minerali. Al palato è cremoso, acidità ben presente, sapido: sorso elegante e armonico.

Enrico Serafino – Zero Riserva Brut Nature 2012
Pinot nero 100% . Giallo paglierino carico tendente al dorato. Perlage fine e persistente. Naso ampio, complesso, miele, frutta bianca macerata, scorze di agrumi candite, crosta di pane e mallo di noce. Palato ampio, elegante, struttura acida accattivante e finale molto lungo sul retrogusto minerale. 

Contratto – For England Blanc de Noirs Pas Dosé 2013
Pinot nero 100%. Nasce su suoli sabbiosi, calcarei, ricchi di limo e silicio nella parte superiore del vigneto, marnosi e calcarei in quella inferiore. Paglierino carico quasi dorato. Profumi di biscotto, amaretto, frutta secca, canditi di agrume e note balsamiche. Il sorso elegante ripropone le note agrumate candite. Finale asciutto che si allunga sulla freschezza.

Tosti – Bicentenary Brut Nature 105 mesi 2010
Pinot nero 100%. 105 mesi sui lieviti di fermentazione.  Perlage fine, vivace e persistente. Giallo dorato carico e brillante. Profumo intenso, complesso di pesca gialla, lampone, nespola, pane tostato, vaniglia. In seguito, note balsamiche. Sorso ampio, potente ed elegante, con una ricca vena minerale che alimenta la lunga persistenza finale.

Gancia – Cuvée 120 Mesi Brut Riserva 2006
Pinot nero 80%, chardonnay 20%.  Colore giallo oro intenso, perlage finissimo. Bouquet complesso di cacao, pasticceria, nocciola tostata, camomilla, fiori d’acacia e menta. Il sorso, di struttura, propone le note di crosta di pane, vaniglia e nocciola tostata, innervati dall’acidità. Finale lungo e persistente.

Ettore Germano – Alta Langa Extra Brut 2014
Pinot nero 75%, chardonnay 25%. Alla sboccatura le bottiglie sono ricolmate con medesimo vino spumante, senza aggiunta di alcuna liqueur d’expedition. Colore giallo paglierino carico, perlage fine e persistente. Aromi di crosta di pane, nocciole tostate, alcune note muschiose e balsamiche. L’ingresso sul palato è ampio, ricco, il sorso è sostenuto da una buona acidità con sensazione di cremosità e sapidità che conferiscono persistenza aromatica.

Giulio Cocchi – Alta Langa Pas Dosé 2012
Pinot nero 100%. Zero zuccheri aggiunti al momento della sboccatura e nessuna liqueur d’expedition. Giallo dorato, perlage fine e persistente. Profumi di nocciole tostate e frutta bianca candita, qualche nota balsamica.In bocca ritroviamo una buona sapidità, il sorso è asciutto e persistente e riporta le nocciole.

Fontanafredda – Vigna Gatinera 2014 Riserva Blanc de Noirs
Pinot nero 100%. Dorato con perlage fine e persistente. Profumi di pesca e pera macerate, frutta secca, fette biscottate e qualche cenno di speziatura. Sorso di grande struttura che ben si combina con la sapidità e l’acidità. Finale lungo e persistente con sensazioni sapide e speziate.

Bera – Bera Brut 2013
Pinot nero 70%, chardonnay 30%. Giallo paglierino carico, perlage fine e persistente. Naso elegante, ampio, sentori burrosi, biscotto, scorze di agrumi candite, frutta bianca macerata. Sorso elegante, cremoso, secco, fresco e minerale. Ottimo equilibrio tra la corposità del pinot nero e la maggiore delicatezza e freschezza dello chardonnay. Finale lungo e persistente

Banfi – Cuvée Aurora Riserva Pas Dosé 2010
Pinot nero 85%, chardonnay 15%. Colore giallo paglierino con sfumature dorate, perlage fine e persistente. Profumo intenso di scorza di agrumi candita, brioches, frutta secca e vaniglia. Vino austero ed elegante, di struttura, di spiccata sapidità e di lunga persistenza.

Nelle foto alcuni vigneti dell’Alta Langa

Paolo Manna
Paolo Manna

Nato a Gragnano, capitale della pasta, in seguito vive in provincia di Napoli, per poi trasferirsi a Torino, con lunghe frequentazioni di Milano e Roma: in definitiva un cosmopolita. Benché la passione per il vino lo colga giovanissimo, alla prima vista delle bottiglie e dei bottiglioni che circolavano in casa, si dedica ad altro. Esperto economico e finanziario, giornalista di economia e finanza, l’aver tenuta viva la fiamma della bevanda di Bacco lo conduce in AIS Piemonte, dove consegue il diploma di Sommelier e, in seguito, di Degustatore. Vicepresidente dell’Associazione Stampa Subalpina, Consigliere del Centro Studi per il giornalismo Gino Pestelli, Presidente del Collegio Sindacale del GEI Gruppo Economisti d’Impresa, scrive di vino su varie testate, con l’obiettivo di far conoscere i territori, le persone e le culture del nostro Bel Paese.

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