AIS Marche, tagliato il traguardo del mezzo secolo
Era il 1973, maggio volgeva al termine. Ancona ospitava la Fiera Internazionale della Pesca. Tra quei padiglioni tre uomini dichiaravano la nascita della sommellerie marchigiana. Una storia lunga cinquant’anni iniziata dal sanbenedettese Teodoro Bugari, Ilario Berardi di Falconara e dall’anconetano Gualberto Compagnucci. A dare l’input fu Milano, dove in pieno boom economico, nel 1965, nasceva l’AIS. La “casa madre” caldeggiava l’aggregazione dei professionisti di un settore non ancora del tutto in luce. Ci provò qualche tempo prima tale Urbani di San Benedetto del Tronto, titolare di un bar, ma non vi riuscì. La palla passò a Bugari che trovò in Compagnucci il compagno ideale, il quale, a sua volta, suggerì il nome di Berardi, titolare del ristorante Il Camino presso il Touring Hotel di Falconara.
Bugari, Berardi e Compagnucci
Ripercorriamo la storia del sodalizio e della fondazione con il Maestro Gualberto Compagnucci, Campione Italiano dei Sommeliers nel 1984 a Palermo, segretario aggiunto de la Association de la Sommellerie Internationale (ASI), Commendatore della Repubblica italiana e direttore di importanti ristoranti stellati. Nel corso della sua carriera ha servito ben due Papi, quattro Presidenti della Repubblica, industriali, principesse e personaggi internazionali, quali Maria Callas e Onassis per citarne un paio. I suoi compagni purtroppo non sono più tra noi. “Ilario era un competente ristoratore ed enogastronomo di eccellenza, nonché bravissimo sommelier. La sua persona ha dato il la alla grande rivoluzione enogastronomica delle Marche, aprendo anche dei gourmet point di prodotti regionali in città come Milano. Ricordo il Congresso che organizzammo per due giorni a Portonovo a fine anni Ottanta con la partecipazione di centinaia di soci e con le delegazioni di sedici paesi stranieri. Fu un tripudio”. Su Bugari, Teo per gli amici, si potrebbe scrivere un libro. A San Benedetto del Tronto possedeva un’enoteca. “Un viaggiatore instancabile. Severo, ma mai cattivo. Carismatico. Teodoro non guidava l’automobile pur essendo patentato. Ogni settimana teneva le sue lezioni in giro per l’Italia, isole comprese, spostandosi rigorosamente in treno. Conosceva a memoria tutti gli orari, meglio di un ferroviere. Tanti produttori, marchigiani e abruzzesi, devono a lui qualcosa. La rinascita del Pecorino, ad esempio, la si deve a Guido Cocci Grifoni, il cui mentore fu proprio Bugari”.
Ufficialmente fondata nel 1973
La fondazione dell’AIS Marche venne poi ufficializzata a Milano nel novembre del 1973. “Incominciammo subito a organizzare i primi corsi. Noi ci eravamo già formati con docenti che arrivavano da fuori, perché qui non ce n’erano. Io presi subito le mie due abilitazioni, poi arrivai a 15. Chiamammo relatori del Nord, giungevano da Milano, Torino, Venezia, qualcuno dalla Toscana. Negli anni la didattica è cambiata, prima si faceva solo il primo livello, dopo breve cominciammo a organizzare il secondo, da lì il terzo. Andavamo spesso a Cesena, per incontrare il professor Mercadini, il quale aveva congegnato la scheda di abbinamento cibo-vino. Quella scheda poi passò in mano all’AIS e insieme a famosi ristoratori facemmo molti esperimenti pratici di abbinamento con l’intento di creare qualcosa che fosse il più oggettivo possibile” racconta il Maestro Compagnucci. Dopo due soli anni l’associazione arriva a contare un buon numero di iscritti, fino ad arrivare agli oltre 2.000 di oggi. Doveroso fare qualche nome, di chi con il trio si diede subito da fare per far crescere l’AIS Marche. Tra questi Lucio Sestili, che ha da poco spento 90 candeline, Pippo Mazzitti, Lucio Pompili, Otello Renzi, Sandro Bonci, Massimo Biagiali, Lamberto Ridolfi (primo delegato della provincia di Ancona) e alcuni altri.
Rivista e guida della regione
“Sotto la presidenza di Bugari e di Berardi poi (inizialmente i presidenti si chiamavano fiduciari) l’AIS Marche spiccò il volo. Anche le donne si avvicinarono al vino. E a proposito di donne, alcuni anni dopo sotto la presidenza di Rosaria Morganti, Piergiorgio Angelini e io entrammo in Consiglio nazionale”. Le varie delegazioni avevano preso forma sul territorio. Ancona era vasta, fu smembrata in seguito: nacquero così le delegazioni di Jesi e Fabriano. Fermo era tutt’uno con Ascoli, così come Urbino con Pesaro. Perché, infine, non ideare, oltre agli eventi, qualcosa di bello che coinvolgesse i soci? Così nel 2003 nasce Sommeliers Marche Magazine, la rivista quadrimestrale diretta da Compagnucci ricca di approfondimenti e racconti di esperienze degustative vissute. “Un conto è cercare sul web, un conto è approfondire sul campo per scoprire se ciò che si è letto corrisponde al vero. Un conto è il sentito dire, un conto il toccare con mano” sottolinea il Maestro, che molto ha ancora da scrivere dei suoi 24 Paesi esplorati. Oggi, sotto la presidenza di Stefano Isidori, la stima dei soci e la considerazione a livello nazionale dell’AIS Marche non sono mutate. “Quando arrivai mi accorsi subito che l’associazione era ben strutturata. Sette le delegazioni che lavoravano sul territorio; con il mio ingresso il Fermano si sgancia da Ascoli Piceno e ottiene il suo spazio. Oltre alla rivista, poco dopo, nasce ad opera del Maestro Giacomini la guida regionale (Le Marche nel bicchiere). Fummo tra i primi in Italia. Ma ciò che mi rende particolarmente orgoglioso è l’acquisto della nuova sede. L’immobile, sito in Ancona, da sistemare prima di diventare operativo, è un grande sogno che finalmente si è realizzato” annuncia il presidente Isidori. Dunque… Buon compleanno AIS Marche per questo tuo mezzo secolo!