Agricoltura rigenerativa: quanto funziona?
Un nuovo studio sulla viticoltura rigenerativa svela l’importanza della salute del suolo per la qualità del vino e la sostenibilità ambientale.
La viticoltura rigenerativa, un approccio olistico che mira a ripristinare la salute del suolo e promuovere la biodiversità, sta guadagnando sempre più attenzione nel mondo del vino. Un nuovo studio pluriennale, guidato dalla Dott.ssa Cristina Lazcano dell’Università della California, Davis, promette di svelare i segreti del suolo e il suo impatto sulla viticoltura. Questo ambizioso progetto, finanziato da Jackson Family Wines, dalla Fondazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FFAR) e dal Dipartimento dell’Alimentazione e dell’Agricoltura della California, sta analizzando campioni di suolo provenienti da dodici vigneti della costa occidentale degli Stati Uniti. L’obiettivo è comprendere come le pratiche viticole rigenerative, come l’utilizzo di colture di copertura, il compostaggio e il pascolo controllato, influenzino la vita microbica del suolo e, di conseguenza, la qualità delle uve e del vino. “Il sessanta percento della biodiversità del pianeta è sottoterra“, afferma la Dott.ssa Lazcano. “E la maggior parte è costituita dal microbioma, di cui ci è sconosciuto il 90 per cento. Non sappiamo esattamente cosa sia. Immaginate il potenziale“. Lo studio si concentra sulla comprensione di come il carbonio viene riciclato nel sistema, come viene utilizzato dai microrganismi e come viene stabilizzato con i minerali. I ricercatori stanno anche esaminando la relazione tra la diversità microbica e gli indicatori del ciclo del carbonio, cercando di capire se una maggiore diversità microbica porta a un maggiore sequestro di carbonio nel suolo o viceversa.
Un nuovo studio pluriennale sta indagando l’impatto delle pratiche viticole rigenerative sulla salute del suolo e sulla qualità del vino. I risultati preliminari mostrano una correlazione positiva tra diversità microbica e indicatori del ciclo del carbonio, suggerendo un potenziale beneficio per la viticoltura sostenibile e la mitigazione del cambiamento climatico.
I benefici dell’agricoltura rigenerativa sono molteplici e si estendono a diversi aspetti della viticoltura. In primo luogo, le pratiche rigenerative contribuiscono a migliorare la salute del suolo, aumentandone la fertilità, la capacità di trattenere acqua e la resilienza agli stress ambientali, come siccità e inondazioni. Inoltre, la promozione di un ecosistema diversificato nel vigneto favorisce la presenza di insetti benefici, riducendo la necessità di pesticidi e migliorando la qualità delle uve. Un ulteriore vantaggio è il sequestro del carbonio nel suolo, un processo fondamentale per mitigare il cambiamento climatico. Infine, un suolo sano e ricco di vita microbica può influenzare positivamente la qualità delle uve e, di conseguenza, del vino prodotto, offrendo ai consumatori un prodotto finale di eccellenza Lo studio rappresenta un passo importante verso una viticoltura più sostenibile e rispettosa dell’ambiente. I risultati di questa ricerca potrebbero fornire indicazioni preziose per i viticoltori che desiderano adottare pratiche rigenerative e migliorare la qualità dei loro vini, contribuendo al contempo alla salute del pianeta. I risultati preliminari dello studio sono attesi entro la fine dell’anno e potrebbero aprire nuove prospettive per il futuro della viticoltura. L’integrazione dell’agricoltura rigenerativa e dell’intelligenza artificiale potrebbe portare a una produzione vinicola più sostenibile, resiliente e di alta qualità, in grado di affrontare le sfide del cambiamento climatico e soddisfare le esigenze dei consumatori sempre più attenti alla provenienza e alla qualità dei prodotti che acquistano. L’articolo di Pam Strayer su Wine Business.