AIS Marche, il ricavato di Alba Vitae devoluto all’Associazione Oncologica Fabrianese

“Alba Vitae” si configura come un vasto catalogo di esperienze e sentimenti che traggono origine dalla coltivazione della vite e che abbracciano l’esistenza umana. Si tratta di un’iniziativa con una forte risonanza morale, il cui scopo è far sì che l’intero spirito che anima il settore vinicolo si trasformi in un segnale di speranza, una luce, un’alba per la vita. L’obiettivo centrale è praticare il bene sfruttando la cultura del vino, affiancando attivamente associazioni di volontariato, enti non-profit e organizzazioni locali che si dedicano a opere caritatevoli. Ogni anno l’Associazione Regionale AIS individua un produttore il quale, a prezzi molto convenienti, si impegna a fornire un certo numero di bottiglie confezionate in esclusiva versione magnum. Il ricavato della loro vendita viene poi donato in beneficienza. L’AIS Marche ha scelto come interlocutore l’Associazione Oncologica Fabrianese e come vino il più famoso tra i famosi, il “Famosissimo” dell’azienda il Conventino di Monteciccardo (PU) guidata da Egidio Marcantoni, orgoglioso di aver contribuito, insieme con sua figlia, a questa nobilissima missione.


Accanto ai pazienti
L’Associazione Oncologica Fabrianese è stata fondata nel 1991 per sostenere le attività dell’Unità Operativa di Oncologia Medica, istituita a Fabriano nello stesso anno. Fin dall’inizio, l’approccio cardine degli specialisti in Oncologia Medica è stato quello di prendersi cura del paziente oncologico in modo completo. Il principio fondamentale che ispira questo metodo di lavoro è l’assistenza duratura, il che significa che l’équipe sanitaria responsabile del paziente durante la fase di trattamento attivo è la stessa che lo seguirà nella fase successiva e avanzata. Lo scopo di questo modello è evitare che il paziente percepisca una netta interruzione tra la fase curativa e quella palliativa, un passaggio che è notoriamente difficile da accettare e che può provocare smarrimento, sensazione di essere abbandonati, perdita di speranza e sconforto. Inoltre, questo approccio garantisce che la stessa filosofia di assistenza venga mantenuta per tutto il percorso della malattia e rafforza il rapporto di fiducia tra il personale medico e il paziente e i suoi familiari. Poi c’è l’assistenza domiciliare oncologica attiva dal 1995, un servizio di assistenza a domicilio rivolto ai pazienti con patologia oncologica avanzata e alle loro famiglie, avente lo scopo di offrire ai pazienti impossibilitati a recarsi in ospedale l’opportunità di essere seguiti a domicilio. L’équipe dell’ADO/Cure palliative è composta da un coordinatore, un medico oncologo, una psicologa, un’infermiera, una data manager e i volontari. “La filosofia del reparto è radicalmente incentrata sul paziente, che viene accolto come una persona e non un numero. L’assistenza è totalmente gratuita e non presenta liste d’attesa. Questo è possibile grazie a un’organizzazione meticolosa: la segretaria si assume l’incarico di guidare i pazienti nella prenotazione degli esami, sollevandoli da ogni preoccupazione e contribuendo a creare un’atmosfera familiare. L’impegno per la qualità si riflette nei numeri e nella struttura: l’hospice conta 8 letti ed è supportato da 7 oncologi e 15 infermieri. Accoglie 350 nuovi pazienti all’anno, con un totale di circa 5.500 pazienti che scelgono la struttura anche da altre regioni, attratti da questo approccio” ha spiegato il dott. Giorgio Saitta, presidente dell’AOF che ha ringraziato l’AIS Marche per il supporto e il sommelier Luca Gambucci, delegato di Fabriano, per aver fatto da anello di congiunzione.

Il progetto continua
Stefano Isidori, presidente di AIS Marche, ha commentato: “Abbiamo raccolto € 1.760,00, chiaro indicatore del coinvolgimento dei nostri soci, e ne siamo profondamente orgogliosi. È nostra ferma intenzione proseguire con dedizione il cammino di questo progetto, in modo che i proventi destinati alla beneficenza siano sempre più consistenti”.
Per il progetto AlbaVitae 2025 AIS Marche vedrà la collaborazione dell’Azienda Garofoli di Castelfidardo con il suo Podium Verdicchio dei Castelli di Jesi superiore.
