Buonissima 2024 a Torino
Nel capoluogo piemontese 5 giorni di alta cucina, dove i piatti stellati incontrano quelli delle tradizionali piole torinesi.
Sarebbe bello trovare una manifestazione che riunisce chef da tutto il mondo, che si uniscono a quelli della vostra città? Da quattro anni esiste, e si svolge a Torino. L’evento si chiama Buonissima, ed è l’appuntamento che dal 2021 fa incontrare gli chef italiani e internazionali più importanti, creando un meraviglioso connubio con la cultura italiana e la cucina piemontese. Un’idea nata per riportare Torino nel posto che merita sul palcoscenico gastronomico, e lo fa abbracciando la creatività culinaria internazionale. Aggiungete che gli eventi si svolgono in musei, palazzi reali, luoghi intrisi di arte, storia e cultura, e ne capirete ancora di più la portata.
Dal 23 al 27 ottobre, la città sabauda, capoluogo di una delle regioni con tradizioni culinarie tra le più importanti d’Italia, si è trasformata in un locale a cielo aperto, dove gli appassionati hanno potuto degustare i piatti dei ristoranti stellati insieme ai piatti delle “piole”, le tipiche trattorie piemontesi. Oltre 100 chef, 90 location tra ristoranti, piole e palazzi reali, a cui si sono aggiunti due nuovi punti di ritrovo nel cuore della città: “Casa Buonissima”, nel salotto torinese di Piazza San Carlo, che ha accolto eventi, talk, degustazioni e show cooking, dalle colazioni all’aperitivo, e “Buonissima Lounge”, all’interno dell’hotel NH Carlina, dove era ubicata la sala stampa con la possibilità di incontrare i protagonisti delle cucine cittadine. Uno step in avanti importante per Buonissima 2024, che è riuscita in questa edizione a coinvolgere l’intera città, dal centro alle periferie.
Gli ideatori e i creatori artistici sono stati Matteo Baronetto, chef del ristorante Del Cambio di Torino, Luca Iaccarino, critico e giornalista gastronomico, e Stefano Cavallito, avvocato e critico gastronomico, insieme all’organizzazione dell’agenzia di comunicazione ed eventi ToBe Company, e con il patrocinio di Città di Torino, Regione Piemonte, Camera di Commercio di Torino e Turismo Torino.
“Buonissima non è una fiera né un congresso: è un festival. Perché siamo convinti che oggi il cibo debba intrecciarsi con gli altri saperi, con l’arte, con la bellezza. E Torino, con la sua storia, la sua ricchezza culturale, la sua capacità di attrarre intelligenze e farsi laboratorio, è il posto perfetto perché questo accada. Ecco, per cinque giorni vogliamo trasformare Torino nella factory della cucina contemporanea, facendola vivere ai cittadini e agli appassionati d’ogni parte d’Italia e del mondo”.
Questo l’augurio che Luca Iaccarino si era dato, insieme ai suoi compagni di avventura, come obiettivo di questo evento. E’ così è stato.
Una Torino piena di eventi: i Protagonisti
Al via il 23 ottobre, a La Centrale Nuvola Lavazza, che ha ospitato il “Premio Bob Noto”, nato in seno alla manifestazione in omaggio al gastronomo e fotografo torinese Bob Noto, scomparso nel 2017.
Il riconoscimento, che viene dato al personaggio del mondo culinario che si è distinto in una virtù cara a Noto, scelta di anno in anno, in questa edizione è stato consegnato dalla giuria composta dalla moglie del fotografo Antonella Fassio, dagli chef Ferran Adrià, Davide Scabin e Paolo Griffa, dall’editore Marco Bolasco, da Sara Peirone di Lavazza e dagli ideatori di Buonissima.
Quest’anno il tema è stato “l’empatia”, e ad aggiudicarselo è stata Mariella Organi, da anni anima del 2 stelle Michelin La Madonnina del Pescatore di Senigallia dello chef Moreno Cedroni, di cui Mariella è anche compagna di vita, e che ha fatto dell’accoglienza uno dei suoi totem più importanti.
“È un premio che mi tocca profondamente prima di tutto dal punto di vista personale e poi professionale. Bob è stata una figura importante nella mia vita e in quella di Moreno. L’incontro con lui è stato molto significativo, amiamo Torino anche grazie a lui e oggi sono molto felice divedere quanto il suo impegno trasversale per sostenere l’enogastronomia, la bellezza, l’arte e la profondità del cibo sia ancora così importante per questa città e credo che Buonissima ne sia l’eredità” ha commentato un’emozionata Mariella Organi nel momento della consegna del premio.
Poco dopo si è svolta una delle serate più significative della manifestazione, Degustando – Buonissima Opening Dinner. Palazzo Madama, uno dei simboli della città, ha aperto le sue stanze regali per ospitare Degustando, evento ideato da ToBe, alla sua 42 sima edizione, e che ha accolto 10 tra i più importanti chef di tutto il panorama gastronomico mondiale.
È stata l’occasione per vedere ai fornelli Virgilio Martinez (ristorante Centràl di Lima, vincitore del titolo di “Best Restaurant of the World”), Enrico Crippa (3 stelle Piazza Duomo di Alba), Moreno Cedroni (2 stelle La Madonnina del Pescatore di Senigallia), Michelangelo Mammoliti (2 stelle La Rei Natura di Serralunga d’Alba), Matteo Baronetto (1 stella Del Cambio di Torino), Pasquale Laera (1 stella Borgo Sant’Anna di Monforte d’Alba), Giovanni Grasso & Igor Macchia (1 stella La Credenza di San Maurizio Canavese), Flavio Costa (1 stella 21.9 di Piobesi d’Alba), Federico Zanasi (1 stella Condividere di Torino) e Davide Scabin (1 stella Ristorante Carignano di Torino).
Un parterre de rois per un’occasione unica, per assaggiare in una sola location dieci piatti iconici, frutto della fantasia e dell’abilità gastronomica.
Oltre ad assaggi di pani bio, pata negra, Parmigiano Reggiano, e il rinomato cioccolato del re della pasticceria torinese Guido Gobino, ad accompagnare il tutto cocktail, birre artigianali, e la degustazione dei vini del Consorzio dell’Alta Langa, le etichette di Fontanafredda, storica cantina piemontese, e di Umani Ronchi, eccellenza enologica marchigiana.
Durante la degustazione c’è stata anche la possibilità di vedere in anteprima, nella Sala di Guardie di Palazzo Madama, la mostra Threads di Malena e Virgilio Martinez, un’esposizione che ha voluto mostrare la bellezza dei legami tra gastronomia, paesaggio, persone e storie.
Concetto che lo stesso chef ripropone come base dei suoi menù.
Il 24 e il 26 ottobre sono andate in scena due cene a tema, o per meglio dire due esibizioni.
La prima, “Grand Opera – Piemonte Spagna Music Hall”, presso il ristorante Snodo alle OGR, ha visto protagonista il 2 stelle Michelin Diego Guerrero, originario basco ma che ha fatto di Madrid la sua casa con il ristorante del DSTAgE, e che ha voluto fare un omaggio al Piemonte con un menù di otto piatti inediti, preparato appositamente per Buonissima.
La seconda esibizione si è svolta nelle sale di Gallerie d’Italia, in Piazza San Carlo.
“Nel Grande Nord: A Great Immersive Dinner” ha regalato una cena-spettacolo con Nicolai Nørregaard, chef internazionale con 2 Stelle Michelin e 1 Stella Verde del Kadeau di Copenaghen.
Una grande opportunità per conoscere gli iconici “signature dish” che hanno reso Kadeau celebre a livello mondiale, accompagnati da una selezione di grandi vini, dalle bollicine Alta Langa fino al Barolo.
Il tutto circondati da proiezioni avvolgenti, spettacoli su LED wall, suoni coinvolgenti e musica dal vivo, virtualmente trasportati nel cuore del Grande Nord.
Nel mezzo, il 25 ottobre, altro appuntamento imperdibile all’UCI Cinema Lingotto per “Chefilm! Si cena al cinema”, dove, durante la proiezione del documentario “Bob Noto: The Wolrd’s Finest Palate”, a cura del regista Catarinolo Francesco, quattro grandi chef hanno preparato altrettanti piatti dedicati al compianto fotografo-gourmet torinese. Carlo Cracco (1 stella Ristorante Cracco di Milano), Matteo Baronetto, Paolo Griffa (1 stella Caffè Nazionale di Aosta) e Giuseppe Rambaldi (Cucina Rambaldi di Torino), hanno creato un menù ispirato alla personalità e ai gusti di Noto, abbinandolo a una selezione di grandi vini e bollicine Alta Langa.
Altri nomi illustri sono stati presenti in “Metti Torino a cena”, evento che ha coinvolto 24 ristoranti, e dove gli chef resident hanno ospitato per una sera un grande cuoco nazionale o internazionale, per un’esperienza gastronomica unica e irripetibile. Una cena a 4 mani, che è diventata una ricerca di sapori, cultura e sperimentazione. Tra queste da segnalare al Ristorante Del Cambio, la partecipazione di Himanshu Saini, 2 stelle del Trèsind di Dubai, 13° tra i 50 migliori ristoranti al mondo, che ha letteralmente rivoluzionato la cucina indiana in uno stile innovativo e contemporaneo, e Giuseppe Iannotti, altro 2 stelle al Krèsios di Napoli, che al ristorante Scatto ha portato la sua cucina gourmet.
Non solo stellati: il ritorno della cucina “popolare”
Ma oltre alle serate a tema con gli chef stellati, anche i ristoranti e le tradizionali piole torinesi si sono vestite a festa, grazie a Piolissima.
Oltre 20 trattorie hanno preparato menù ad hoc, per celebrare la storia culinaria piemontese, da quella più tradizionale a quella più contemporanea, nell’atmosfera di altri tempi delle piole.
Il tutto accompagnato da spettacoli come tornei di bocce, canti, musica, partite a carte.
Insomma, un ritorno al secolo scorso.
Si è mangiato e bevuto anche sul Tram Storico itinerante, che ha percorso le vie di Torino in un tour panoramico, ospitando eventi, assaggi di prodotti di eccellenza del territorio, e degustazioni di Vermouth e Alta Langa. E poi il giro del mondo con Agnolotti & Friends, da Eataly, dove il 25 ottobre chef da tutta Italia hanno cucinato le loro versioni della pasta ripiena, sia italiane che straniere, fra tradizione e innovazione.
La festa finale di Buonissima ha preso vita sabato 26 alle OGR, con Bistromania, anch’essa alla sua quarta edizione, che ha ospitato dodici bistrot, piemontesi e no, con i loro piatti simbolo in versione street food.
Un evento di celebrazione per la cucina bistrot, con un’esperienza gastronomica varia e divertente per il pubblico, e che è stato accompagnato dalla degustazione dei vini naturali, scelti da Elemento Indigeno, un progetto di Compagnia dei Caraibi, azienda attiva nell’importazione e distribuzione di spirits e soft drinks, e che raccoglie etichette di vino da tutto il mondo.
L’edizione 2024 si è definitivamente chiusa il giorno dopo, al Museo di Arte Contemporanea del Castello di Rivoli, nelle sale dell’ex Combal.Zero, con il Pranzo della domenica. Un grande evento di chiusura, dedicato al tradizionale pranzo della domenica in famiglia, cucinato da otto tra grandi cuoche e cuochi, che si sono riuniti per preparare un menù “a tutto Piemonte”, dove le ricette della tradizione sono state reinterpretate secondo le diverse filosofie di cucina.
Sguardo al futuro di Buonissima, tra certezze e rischi
Cinque giorni intensissimi, tra tradizione, innovazione, cultura del territorio e internazionale, dove la fantasia e le menti di chef provenienti da tutto il mondo, si sono incontrate e hanno dato vita a menù nuovi nel mondo della gastronomia di alto livello.
Una manifestazione ancora molto giovane, ma che ha tutte le carte per diventare ancora più grande e importante, non solo in Italia, ma anche nel mondo. E sperando, lo diciamo sorridendo, che non segua troppo, anch’essa, l’iter storico delle invenzioni in terra sabauda, famosa per non approfittare delle occasioni che si crea, lasciandole poi ad altre città o regioni.
La comunicazione, e la pubblicità, saranno fondamentali in futuro, a cominciare dai rapporti con la stampa, purtroppo a volte un po’ carenti, per far si che Buonissima diventi un punto fermo della gastronomia mondiale.