Champagne: l’effervescente sfida al cambiamento climatico
Il cambiamento climatico sta riscrivendo le regole dell’enologia, e lo Champagne non fa eccezione. Un dossier di Wine Enthusiast.
La regione, celebre per il suo stile non millesimato, frutto di un’abile miscela di vini di riserva e della vendemmia corrente, si trova ad affrontare una nuova sfida: l’aumento delle temperature e la conseguente maturazione precoce delle uve stanno portando a vini più zuccherini e meno acidi, mettendo in discussione le tradizionali tecniche di produzione.
Ma la Champagne non si arrende. Le grandi maison, come Moët & Chandon, Veuve Clicquot e Laurent-Perrier, insieme ai piccoli vigneron, stanno sperimentando nuove formule e tecniche di vinificazione per adattarsi a questa nuova realtà climatica.
L’obiettivo è quello di valorizzare le caratteristiche uniche di ogni annata, anziché uniformarle attraverso la miscelazione. Nascono così i vini “multi-vintage”, come la Collection 242 di Louis Roederer, che esaltano le sfumature di ogni stagione, offrendo un’esperienza di degustazione sempre nuova e sorprendente.
Un’altra tendenza in crescita è la riduzione o l’eliminazione del dosaggio, il liquido zuccherato aggiunto dopo la sboccatura per bilanciare l’acidità del vino. Grazie alla maggiore dolcezza naturale delle uve, molti produttori stanno optando per uno stile “brut nature”, più secco e autentico, che sta conquistando sempre più appassionati.
L’aumento delle temperature sta anche favorendo la produzione di vini più corposi e strutturati, come dimostra la serie PN di Bollinger, un blanc de noirs prodotto esclusivamente da Pinot Noir, o il Blanc Singulier di Ruinart, uno Chardonnay senza dosaggio che esprime al meglio le caratteristiche dell’annata 2018, particolarmente calda e soleggiata.
La sfida del cambiamento climatico sta quindi spingendo la Champagne verso una nuova era, in cui la tradizione si fonde con l’innovazione. I produttori stanno reinventando le regole del gioco, sperimentando nuove tecniche e creando vini che riflettono le peculiarità di ogni annata.
Questa evoluzione non è solo una risposta alle nuove condizioni climatiche, ma anche un’opportunità per esplorare nuovi orizzonti gustativi e offrire agli appassionati esperienze di degustazione sempre più uniche e sorprendenti. Il futuro dello Champagne si preannuncia effervescente e ricco di novità, pronto a stupire il mondo con la sua capacità di adattarsi e reinventarsi.