Compie 200 anni Duca di Salaparuta
“Insigne istituzione […] assai civile fu quella di coloro che tentarono di salvare dall’oblio i nomi degni d’immortalità […] Si tramandarono alla memoria dei posteri immagini scolpite nel marmo o fuse in bronzo […] Si posero statue pedestri ed equestri […] e fu loro dato il nome di quelli che i grati posteri vollero imperituri […] perché se la condizione dell’umana mente non è stimolata da immagini che di continuo si presentano dall’esterno, ogni ricordo facilmente svanisce”.
Con queste parole Galileo Galilei inizia il suo libro Sidereus Nuncius nel 1610 e il suo principio è ancora valido. Infatti, se i posteri non tengono vivo in qualche modo il ricordo di un grande personaggio, il suo valore ancorché alto sia stato cadrà nell’oblio dei posteri.
L’anniversario
Questa è l’idea che ha mosso l’Azienda siciliana Duca di Salaparuta: ricordare la sua nascita, dedicando al 2024, anno in cui ricorre il bicentenario, una serie di iniziative riunite sotto il titolo “200 anni Duca di Salaparuta”. Un marchio che in Sicilia ha le sue radici, che raccontano, tra Bagheria, Aspra, Mongerbino e Casteldaccia, un modello virtuoso d’impresa mosso dalla passione del fondatore per i vigneti e il vino. La volontà dell’Azienda oggi di ricordare due secoli di attività è stata cogente e ha coinvolto tutti coloro che respirano l’aria Duca di Salaparuta. Stabiliti data e luogo: giovedì 27 giugno 2024 nella splendida Villa Cattolica di Bagheria.
La storia del fondatore
Tutto iniziò nel 1824 per opera di Giuseppe Alliata, Principe di Villafranca e Duca di Salaparuta. Era nato in Napoli nel 1784, ma la famiglia Alliata aveva le sue origini in Pisa, stessa città in cui nacque Galileo Galilei.
Nel XIV secolo un membro della famiglia Alliata si trasferì in Sicilia e da allora la stirpe rimase nell’isola curando gli interessi lavorativi e si affermò nel campo professionale. Giuseppe Alliata aveva sposato Agata, principessa di Valguarnera. Essendo appassionato e cultore del buon vino, decise di vinificare in proprio le uve provenienti dai suoi poderi di Casteldaccia con lo scopo di produrre un vino elegante, delicato, alla francese, innovativo rispetto alla produzione siciliana dell’epoca. Scelse come sede la sua residenza estiva, Villa Valguarnera in Bagheria e avviò la produzione di vini nelle due tipologie Corvo Bianco e Corvo Rosso.
I successori
L’azienda Duca di Salaparuta dal 1824 ha continuato la produzione utilizzando vitigni locali e ampliando con i suoi successori la collezione di vini fino ad oggi.
Tra i successori più incisivi per l’azienda sono da citare Edoardo Alliata, che fondò le Cantine di Casteldaccia ed Enrico Alliata che ebbe il merito di dare inizio ad un processo di diversificazione della produzione, con l’aggiunta di nuovi prodotti ed etichette. Quest’ultimo fu anche scrittore, sostenitore del crudismo e autore del libro che è diventato un punto di riferimento per crudisti e vegetariani: Cucina Vegetariana e naturismo crudo.
La storia continua
L’Azienda fu il primo esempio imprenditoriale vitivinicolo della Sicilia settentrionale e continuò di generazione in generazione la produzione legata sempre al territorio rappresentando fino ad oggi la tradizione enologica più antica di Sicilia.
Nel 2001 l’Azienda venne acquistata da ILLVA di Saronno che ha continuato a gestire l’impresa nel rispetto della tradizione inserendo gradualmente sistemi innovativi. Nella avveniristica sede di Casteldaccia la struttura dello stabilimento è stata modificata nel tempo e oggi risponde agli indicatori di maggiore qualità a garanzia della produzione e della diffusione dei vini nel mondo.
L’evento della celebrazione
La celebrazione del bicentenario è stata pensata nella splendida cornice di Villa Cattolica, costruzione settecentesca inizialmente adibita a lazzaretto, successivamente utilizzata come caserma, oggi Museo dedicato al noto pittore siciliano Renato Guttuso che negli anni Settanta donò numerose sue opere al Comune di Bagheria, città che gli aveva dato i natali.
L’evento 200 anni Duca con inizio nel pomeriggio del 27 giugno 2024 si articola in tre momenti. Visitatori e autorità sono accolti nel viale della villa e accompagnati in un vero e proprio percorso culturale: la visita guidata all’interno del Museo, la degustazione in giardino e la proiezione di un documentario in serata a chiusura della celebrazione.
L’intervista al Direttore
Le notizie storiche e le informazioni tecniche si possono trovare facilmente in Internet, quello che non ci regala il web è il racconto. La storia orale, quella narrazione che passa dagli anziani ai giovani, dal padre al figlio, da persona a persona, da coloro che vivono in un posto e ne conoscono i più interessanti passaggi e dettagli.
Questo è ciò che desidero comunicare attraverso la voce di Roberto Magnisi, Direttore delle Cantine Duca di Salaparuta e persona chiave del Progetto: “Per l’evento di Celebrazione del bicentenario abbiamo scelto Bagheria non solo perché è la sede di Villa Valguarnera, dove tutto cominciò nel 1824, ma soprattutto perché rappresenta l’areale costiero che abbraccia la zona di produzione dei vini Duca di Salaparuta. Villa Cattolica in particolare è il polo della cultura, il cuore pulsante della generazione di artisti nel territorio”.
Il percorso della visita
La visita del Museo è l’inizio di un percorso che si espande su tutti i piani dell’edificio. Accoglie i visitatori la zona espositiva dei carretti siciliani dipinti da Emilio Murdolo (1889-1965), segue la sezione delle opere di Renato Guttuso (1911-1987) e continua con un’area dedicata alle fotografie storiche di Mimmo Pintacuda (1927-2013). Tre artisti che hanno avuto uno stretto legame con Bagheria.
Il tour guidato si completa con testimonianze preziose e uniche: un dipinto di Topazia Alliata, eclettica figlia del Duca Enrico che ha curato in successione l’impresa della famiglia, un’ala che raccoglie le locandine cinematografiche dagli anni Sessanta.
“Desideriamo che i visitatori vivano Villa Cattolica come un teatro. Il percorso guidato nel Museo vuole rappresentare non la Sicilia ma le Sicilie che in questo territorio hanno accolto la passione per il mondo della vite della famiglia Alliata e i temi valoriali della azienda”. Con queste parole il Direttore Roberto Magnisi rivela la filosofia dell’evento.
La collezione dedicata
La celebrazione del bicentenario è coronata dal progetto di rinnovamento delle etichette delle diverse Linee produttive dei vini Duca di Salaparuta che diventano ambasciatrici d’arte in quanto dedicate alla ricorrenza e soprattutto perché ispirate nella grafica ai lavori di tre artisti legati a Bagheria: Renato Guttuso, Mimmo Pintacuda ed Emilio Murdolo. Dodici etichette abbinate ad altrettanti vini la cui conduzione enologica è affidata ai tecnici Francesco Miceli e Salvatore Tomasello.
Alla degustazione viene dedicata un’area del giardino di Villa Cattolica in cui ospiti, visitatori, autorità, giornalisti del mondo dell’arte, accolti da note musicali, vivono un momento di incontro che sia soprattutto una comunicazione e in cui i vini sono condivisi come un incontro.
Il documentario
La serata prevede in conclusione la proiezione di un docu-film, regista Just Maria di Palermo, nel giardino di Villa Cattolica, allestito come un cinema all’aperto. Il docu-film riunisce la storia della azienda, della sua produzione e degli artisti in mostra ai cui lavori si è ispirata la grafica delle etichette dedicate al bicentenario. “Celebriamo 200 vendemmie di un’impresa che ha segnato il destino enologico della Sicilia – racconta Roberto Magnisi – Sarà come un abbraccio al territorio che è stato la fonte di ispirazione e ancora oggi lo è. Le bottiglie diventano vettori di arte, attraverso l’espressione di Renato Guttuso con il suo paesaggio dell’Aspra, e anche attraverso alcuni scatti fotografici di Mimmo Pintacuda. Inoltre, per le due icone dell’Azienda, “Bianca di Valguarnera” e “Duca Enrico” questi 200 anni diventano una cifra in oro con la firma autentica, recuperata dai documenti dell’archivio, riportata in rosso lacca del Duca di Salaparuta, per esaltarne la preziosità e il prestigio, espressione di quel desiderio di sfida che caratterizza la famiglia Alliata sin dagli albori”.
Un terroir eno-culturale
L’organizzazione del grande evento “200 anni Duca di Salaparuta” è pensato come un atto d’amore rivolto a questa terra, la Sicilia, ricca di unicità e bellezze in tutte le arti, pittura, fotografia, poesia e il vino, anche il vino può essere arte.
Bagheria è il luogo che raccoglie le preziose testimonianze che Duca di Salaparuta riunisce e valorizza con la sua produzione.