Contrada Salvarenza: la longevità del Soave Classico
Al Ristorante Vittorio Emanuele di Verona una splendida verticale racconta la scommessa dell’azienda Gini sulla longevità dei Soave nella zona classica
“Non abbiamo mai estirpato una sola pianta nei nostri vigneti” raccontano Claudio Gini e la figlia Letizia, mentre presentano ben sette annate del loro Contrada Salvarenza, storico cru nell’areale del Soave Classico.
Siamo a Monteforte d’Alpone, all’interno dell’Unità Geografica Aggiuntiva la Froscà: il Salvarenza è un vigneto unico di circa 4,5 ha, di proprietà della famiglia Gini dal1852 e composto quasi esclusivamente da viti ultracentenarie prefillosseriche. Ci troviamo a mezza costa, con esposizione sud est e le pergolette veronesi poggiano su un terreno con base di roccia calcarea e strati più superficiali di tufi vulcanici. Una ricchezza pedoclimatica che marca la vocazione del terroir e che ben si riflette nella resistenza delle vigne. La conduzione in regime biologico-biodinamico e le scelte enologiche di minimo interventismo della famiglia Gini trasformano la garganega delle vecchie vigne in un Soave Classico elegantissimo, sfaccettato e longevo.
Le uve sono raccolte a ottobre inoltrato, la fermentazione con lieviti indigeni e la lunga sosta sulle fecce fini avvengono in legni, mai di primo passaggio e di diverse capacità, a seconda dell’annata.
Poche aziende in quest’areale possono vantare un archivio storico tale da offrire anche la prima annata prodotta. Abbiamo avuto questo privilegio e la degustazione ha mostrato, senza ombra di dubbio, quanto una lunga esperienza e precise scelte produttive siano la chiave di volta per ottenere da un terroir altamente vocato un Soave Classico eccellente che può sfidare il tempo.
Soave classico DOC, Contrada Salvarenza “Vecchie vigne” 2021
Sfodera un luminoso paglierino e un elegante profilo olfattivo di fiori bianchi e vegetale fresco. Il sorso, immediato e dal tono esuberante, lascia immaginare nel gioco fresco-sapido uno splendido futuro: sarà un Soave Classico ricco e sfaccettato, grazie anche all’annata molto buona.
Soave classico DOC, Contrada Salvarenza “Vecchie vigne” 2015
Il giallo paglierino diviene più intenso, e anche il ventaglio odoroso, ampio su note mature di frutta esotica gialla verso la susina matura, a parlare di un’annata calda ma equilibrata. Note sottilmente sulfuree, pietra focaia e spezie dolci esprimono bene l’anima vulcanica del terroir.
Soave classico DOC, Contrada Salvarenza “Vecchie vigne” 2012
Sfavillante paglierino dorato in questo Soave Classico da annata fresca che non esitiamo a definire emblematico per ricchezza olfattiva e gustativa: mandorla tostata, miele e sfumature balsamiche si traducono in un sorso avvolgente dalla spiccata e persistente sapidità, quasi piccante.
Soave classico DOC, Contrada Salvarenza “Vecchie vigne” 2009
Dorato intenso con riflessi ramati. L’annata abbastanza calda si traduce in un profilo evoluto di frutta esotica disidratata ed erbe aromatiche, timo, salvia e in una progressione gustativa saporita e avvolgente che rivela ancora notevole freschezza e appagante persistenza sapida.
Soave classico DOC, Contrada Salvarenza “Vecchie vigne” 2002
Dorato molto intenso e luminoso, parla di un’annata piovosa e non facile: all’olfatto lievi note d’ossidazione ricordano la nocciola, la carruba il miele di castagno. La trama gustativa è più leggera con percettibile freschezza e moderata sapidità.
Soave classico DOC, Contrada Salvarenza “Vecchie vigne” 1996.
La sfumatura assume qui una profonda tonalità di oro antico. La pioggia abbondante dell’annata si esprime in una trama olfattiva delicatamente diluita, ma non per questo priva di fascino: emergono note di nocciola, distillato, miele di castagno, seguite da una bocca generosa che evoca il pan di zenzero e la frutta sciroppata.
Soave classico DOC, Contrada Salvarenza “Vecchie vigne” 1990
La prima annata posta in vendita si rivela anche una grande annata.
Già lo dice il colore dorato molto più chiaro delle tre precedenti. Una delicata complessità olfattiva con note di distillato, nocciola, timo, polvere di caffè accompagna un sorso equilibrato, ancora molto dinamico, dove la trama sapida regala un finale indimenticabile.
Recioto di Soave Classico DOCG Renobilis 1997
La degustazione termina davvero “in Gloria” con un Recioto che i Gini producono solo nelle annate in cui è presente in vigna la muffa nobile.
Ambrato luminoso, questo vino esibisce un’eleganza straordinaria e un’avvolgente profondità, evocando note di caramella d’orzo, frutta secca, erbe officinali e uno zucchero caramellato. La sua straordinaria complessità è frutto di un’abile lavorazione, un cesello che dà vita a un vino dolce spettacolare.