Cosa pensano la Gen Z e i Millennial dell’alcol?
Un nuovo studio condotto dalle giornaliste Erica Duecy e Felicity Carter presenta gli ultimi aggiornamenti in materia di consumi.
Sembra ormai chiaro: per Millennials e (soprattutto) appartenenti alla Generazione Z (persone nate tra i medio-tardi anni novanta del XX secolo e i primi anni duemiladieci) le bevande analcoliche sono altrettanto attraenti, se non di più, di quelle che contengono alcol. In secondo luogo, quando si tratta di acquisti di bevande, aggettivi come sano o biologico, o formule come a basso contenuto calorico, hanno una importanza relativa; ciò che conta sono altri aspetti: il sapore gradevole, la semplicità di reperimento e acquisto, e ovviamente, il prezzo. Per quanto riguarda il vino, rimane la bevanda alcolica prediletta dalla Generazione Z (dopo gli analcolici) e terza per i Millennials (dopo birra e superalcolici) anche se sembra ancora essere percepita in maniera intimidatoria, considerata complessa e costosa.
Non è un canto del cigno per il mondo del vino, ma un invito ad ascoltare le richieste di generazioni differenti da quelle sino a ora apparse all’orizzonte.
Queste, in linea generale, le conclusioni cui convergono le interviste dello studio condotto dalle giornaliste Erica Duecy e Felicity Carter dal tiolo Millennials and Gen Z: A Comprehensive Study of Alcohol and Non-Alcohol Beverage Purchase and Consumption Behavior. Consigli? Sfruttare le opportunità per mettere a disposizione dei più giovani i propri prodotti di fascia alta: forse oggi non avranno le possibilità di acquistarli ma un domani se ne ricorderanno. Un’altra strategia consiste nella promozione di imballaggi alternativi, poiché le generazioni in questione acquistano vino in bag in box e in lattina. Infine, non figurarsi scenari apocalittici: il vino rimane una bevanda popolare per molti, e i consumi, in linea generale, sono superiori all’immediato passato. In calce all’articolo di The Buyer lo studio completo.