Destinazione Australia
Temperatura superiore a quaranta gradi, è piena estate in Australia. Nel calendario della cultura aborigena, febbraio e marzo corrispondono a Bunuru quando l’aria profuma di eucalipti in fiore. Grande più dell’Europa, in Australia vivono meno di 26 milioni di persone dislocate su sei stati (e alcuni territori) e agglomerate nelle principali città. Western Australia (Australia Occidentale) si affaccia verso l’Asia, il Medio Oriente e spingendosi oltre l’Europa. Perth la capitale, poi c’è Fremantle la cittadina portuale che sin dal suo insediamento come colonia nella prima metà dell’Ottocento ha accolto emigranti, avventurieri e migliaia di detenuti (provenienti in gran parte dal Regno Unito).
(In apertura la natura selvaggia a Rottnest Island)
The Blue Boat Shed a Perth
Perth detiene un record: vanta il maggior numero di giornate di sole rispetto alle altre capitali australiane. La città si è sviluppata in lunghezza seguendo il corso dello Swan River (sfocia nell’Oceano Indiano), fiume imponente. Il rosa dei tramonti ne colora le acque navigabili, creando un’atmosfera romantica da ammirare dalle terrazze panoramiche di Kings Park, il parco collinare che domina il quartiere storico in stile coloniale. Una passeggiata per le strade interne piene di negozi di arte, t-shirt e librerie è immergersi in un passato visto nei film. Con la facciata in mattoncini rossi l’Hotel Como The Treasury è tra gli edifici più iconici. Ospita il raffinato ristorante The Wildflower dove lo chef di fama internazionale Kim Brennan propone realizzazioni con soli ingredienti locali e stagionali seguendo il calendario della cultura aborigena con sei stagioni. Bunuru, il tempo dell’adolescenza, corrisponde alla nostra estate, il più caldo e secco dell’anno. I piatti sono a base di pesci (la tradizione li vorrebbe catturati a mano tra i ruscelli in secca), crostacei, molluschi e radici. Gli antichi edifici a due piani presentano ringhiere in legno e colonnette dipinte di bianco come il Royal Hotel luogo ideale dove pranzare con hamburger, pizza e birra su una terrazza affacciata sulla strada principale, mentre nel nuovissimo Lantern of the Quay i profumi sono quelli della più raffinata cucina cantonese. A poca distanza svetta la modernissima The Bell Tower, la torre con la guglia di vetro (di notte illuminata con un caleidoscopico gioco di colori) che custodisce diciotto campane della Londra del XIV secolo e l’esperienza si completa con un gioco di suoni e un certificato da provetto campanaro.
L’imponente Swan River
Elizabeth Quay è la moderna piazza dedicata alla defunta Regina Elisabetta (l’Australia fa parte del Commonwealth e riconosce Carlo III d’Inghilterra come il suo monarca), il resto della città è un susseguirsi di quartieri residenziali alcuni di super lusso. A Perth si respira ricchezza. I suoi abitanti amano viaggiare e godersi la vita, guardano con interesse a quanto accade in Asia e in Europa, e i loro gusti si fanno sempre più sofisticati. Marco Pietrobon, milanese di origine, vive a Perth da venticinque anni. Di recente ha aperto il winebar Vineataly (solo vini italiani,) a Dalkeith il quartiere più esclusivo della città; nel 2021 il prezzo medio di un’abitazione è stato stimato in 2,9 milioni di dollari. “I ricchi australiani non badano a spese per avere la qualità migliore al mondo”, dice. Una bottiglia di Masseto? Cinquemila dollari.
Lo stato di Western Australia vanta due delle regioni vinicole più importanti del Paese: Swan Valley (a venti km da Perth verso il deserto) e Margaret River (a ridosso dell’oceano, terreno sabbioso). Dirigendosi verso l’interno, verso il deserto a venti chilometri dalla capitale. “Si produce tanto bianco, Sémillon e Sauvignon Blanc. Rinomati gli Chardonnay di Margaret River”, elenca Pierobon. Le aziende sono visitabili e grazie agli spazi immensi, vi si tengono concerti con migliaia di persone. A novembre 2022, Andrea Bocelli si è esibito nella tenuta Sandalford Estate parte della Holding dei coniugi Peter e Debra Prendiville (l’etichetta premium porta loro cognome). Il passato novembre, invece, Robbie Williams ha tenuto il suo concerto davanti a quindicimila fan tra i vigneti di Nikola Estate, azienda dove la regola è sperimentare e la carne di canguro, uno dei piatti tradizionali della cucina australiana (appena saltata per preservarne la tenerezza) viene abbinata a The Surrealist, un rosso a base di montepulciano (38%) mencía (24%) barbera (16%), grenache (10%) nero d’Avola (7%) e arinto (5%). Da Leeuwin Estate invece, i rinomati vini riportano sull’etichetta riproduzioni di opere della prestigiosa collezione d’arte.
Sandalford Estate nella Swan Valley
La barricaia di Sandalford Wines
La vita culturale a Perth è un fluttuare di energia, tra mostre e concerti. I musei hanno poco da invidiare a quelli di New York, Bilbao, Dubai. Sia il Western Australian Museum sia l’Art Gallery of Western Australia (aperta nel 1895 conserva 18.000 opere) rendono omaggio alla cultura aborigena della locale tribù Whadjuk Noongar. Vittime di genocidio durante il periodo coloniale, i “First Nations” sono oggi il 3% della popolazione, divisi in 250 tribù con nomi, lingua e riti propri. La loro cultura è basata sul divenire delle stagioni e si trasmette attraverso le songlines, danze e canzoni con il valore di mappe, si citano montagne e sorgenti punti di riferimento per i messaggeri con il compito di chiamare al “waarna” (cerimonia comune) i rappresentanti delle varie tribù. Oggi, gli aborigeni rivendicano il ruolo di custodi della terra, tra filosofia ambientale e un concetto di proprietà (la terra è un bene comune da condividere e tutelare) che ha destato malumore nel resto della popolazione chiamata alle urne il 10 ottobre passato sul referendum per il riconoscimento costituzionale degli aborigeni stessi. Il “no” ha aperto una ulteriore ferita nei rapporti interni. Più “politically correct”, le Istituzioni locali tendono a promuovere l’integrazione dei “First Nations”, attraverso riconoscimenti ufficiali e decine di radio comunitarie. A inizio ottobre 2023 si è poi svolta la prima edizione dell’EverNow Festival: danze tradizionali, spettacoli di fuoco e proiezioni 3D lungo i viali di Kings Park a cui hanno partecipato oltre un milione di persone. Gli “elder”, gli anziani, i più rispettati e ascoltati delle varie tribù, lavorano per l’industria del turismo, come Nick Abraham che accoglie i visitatori con una cerimonia purificatrice, il fumo delle foglie dell’albero del thè avvolge i presenti. Il suo auspicio? “La pace tra le Nazioni”. Il suo punto di incontro è il prato dell’Ozone Stadium, l’arena cittadina capace di 64mila persone costruita su un’area sacra alla popolazione Nyoongar, trasformata in un insediamento industriale e di recente riqualificata. I turisti sono attratti per un’esperienza a prova di vertigini. Lo stadio propone Vertigo, si resta sospesi nel vuoto dopo aver raggiunto l’anello più alto a ben 42 metri da terra.
Sessione di disegno dal vivo di alcuni artisti nell’area museale di Perth
Il Song Circle durante la prima edizione dell’EverNow Festival
Lasciata Perth, Fremantle vale un fine settimana. Ricca di ristoranti e bar, la vita notturna è vivace. Antico porto e primo punto di sbarco per chi arrivava dall’Asia e dall’Europa, la sua storia è rievocata dal Maritime Museum, all’esterno stele di metallo con incisi i nomi dei migranti. “Cognomi italiani ovunque. Nel censimento del 2021, 1.108.364 australiani si sono auto identificati come aventi origini italiane”, dice Daniela che ha lasciato la Toscana a metà anni Novanta per trasferirsi in Australia con il marito Tony, nato a Perth da genitori italiani. Ai tavoli di Gino’s, tra le tazzine di caffè si intrecciano i dialetti della Penisola. Sulla radio comunitaria Radio Fremantle (anche online) echeggia la voce della piemontese Ada con il suo taccuino ricco di eventi. Iconico Cicerello’s uno dei grandi Fish & Chips di Fisherman’s Harbour rinomato anche per aragoste e frutti di mare, mentre un ex immenso deposito per le merci ospita Gage Roads Brew Co, ristorante e birreria con vista sulla baia. Luogo amato dai giovani, sia turisti sia hippies provenienti da ogni angolo del globo, le jeep fuori equipaggiate e pronte per attraversare l’immenso e rovente deserto australiano. E i ricchi del luogo? I loro yacht vengono ancorati adiacenti le spiagge della vicina Rottnest Island, isola green (non circolano vetture, si viaggi in bici soprattutto) che prende il nome dai quokka, piccoli marsupiali che lì vivono da secoli. Al largo transitano le balene, provenienti dall’Antartide per riprodursi e svezzare i piccoli in acqua più tiepide. Per proteggerle dalla caccia spietata, nel 1999 è stato istituito l’Australian Whale Santuary, 200 miglia intorno al continente e i 35 mila chilometri di costa sono disseminati da punti di avvistamento da cui osservare le loro fantastiche evoluzioni. Tuttavia, questi giganteschi mammiferi sono troppo spesso disturbati dal rombo di velocissimi motoscafi che portano i turisti fino in mare aperto per esperienze sulle onde che poco hanno a che fare con il ritmo lento della natura.
Filetto di canguro con marmellata di quandong e pepe di montagna
Il panorama da Kings Park