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Territori del Vino
23/09/2025
Di Alfonso Mollo

Friulano: l’essenza bianca del Collio

Nel cuore delle dolci colline del Collio, terra di frontiera tra Italia e Slovenia, c’è un vitigno che racconta come pochi altri l’anima autentica di questo angolo di Friuli Venezia Giulia: il friulano. Un’uva antica e orgogliosa, che ha attraversato secoli di storia e ha saputo trasformare ogni sfida in un’opportunità per rafforzare il suo legame profondo con il territorio.
Oggi, all’interno del Consorzio Tutela Vini Collio, il Friulano rappresenta circa il 15% della produzione totale, confermandosi una delle colonne portanti dell’identità enologica locale. Un bianco che, sorso dopo sorso, svela il carattere schietto e sincero di una terra capace di emozionare.

Una storia che parla Friulano

Conosciuto in passato come tocai friulano, questo vitigno ha visto cambiare il proprio nome nel 2007 a seguito di una sentenza europea che ne vietava l’utilizzo per evitare confusioni con il tokaji ungherese. Ma se il nome è cambiato, la sua essenza non è mai venuta meno. I produttori friulani, fieri custodi di questa tradizione, hanno continuato a vinificarlo con la stessa passione, trasformando una difficoltà in un nuovo capitolo da scrivere.
Le origini di quest’uva bianca si perdono nella storia, infatti documenti scritti attestano la sua presenza in Friuli già nel XVII secolo. Alcune teorie la collegano all’Ungheria, altre ancora a un antico ceppo francese, il sauvignonasse. Ma è in Friuli, e in particolare nel Collio, che ha trovato la sua vera casa, diventando il vino da osteria per eccellenza, quello della convivialità genuina e delle tavole imbandite.

Il profilo sensoriale, autentico e territoriale

Il Friulano è il riflesso liquido del terroir friulano. Si presenta nel calice con un giallo paglierino luminoso, attraversato da riflessi verdolini. Al naso si schiude con profumi di mandorla fresca, erbe aromatiche come salvia e maggiorana, fiori di campo e delicate note minerali, figlie dei terreni di ponca (marna e arenaria) che definiscono il paesaggio del Collio.
Al palato è setoso, strutturato, avvolgente, con una freschezza sempre in equilibrio e una tipica chiusura ammandorlata che lo rende subito riconoscibile. Un vino gastronomico per natura, pensato per accompagnare e mai per dominare.

Il Friulano e il Consorzio del Collio, simbolo di identità

Dal 1964, il Consorzio Tutela Vini Collio protegge e promuove le eccellenze di questo territorio straordinario. All’interno del Consorzio, il Friulano occupa una posizione chiave, vinificato spesso in purezza per esaltarne la personalità, ma anche parte integrante dei blend tradizionali.
I produttori lavorano con un approccio che unisce innovazione e rispetto della tradizione, sempre più orientati verso pratiche sostenibili e tecniche capaci di esaltare la vera anima del vitigno: fermentazioni spontanee, botti grandi, anfore, cemento. Scelte che danno vita a friulani verticali, longevi, di grande eleganza.

Versatilità in tavola e capacità di evolvere nel tempo

Il Friulano è altresì il compagno perfetto della cucina locale: dal celebre prosciutto di San Daniele, al frico, dal baccalà mantecato agli asparagi o alle erbe spontanee. La sua acidità e la nota minerale lo rendono straordinario anche accanto a piatti più elaborati come risotti ai funghi o zuppe rustiche.
Ma è anche un vino capace di sfidare il tempo: dopo alcuni anni di affinamento, il Friulano evolve verso aromi più complessi di miele, cera d’api, fieno e sfumature balsamiche che ricordano i grandi bianchi di Borgogna. Un vino da bere subito, ma anche da attendere con pazienza.

Il Friulano del Collio, futuro e identità

In un mondo del vino sempre più globalizzato, il Friulano si impone come scelta di autenticità. Non segue le mode, ma resta fedele al suo carattere schietto, figlio di una terra di confine che ha fatto della complessità culturale e geologica la propria forza.
Il riconoscimento recente ai Decanter World Wine Awards 2025, dove il Friulano DOC Collio “Valeris” 2023 dell’azienda Muzic ha conquistato la medaglia Platinum, testimonia l’eccellenza raggiunta. Il panel internazionale ha elogiato questo bianco per le sue sfumature di dragoncello, gelsomino, mela rossa, un palato raffinato e per la sua persistenza minerale salivante e vellutata.

Friulano: più di un vino, un’idea di cultura

Oggi il Friulano non è solo un grande bianco italiano: è una dichiarazione culturale. Racconta una storia di resilienza, di radici profonde e di un’identità forte. Il Consorzio del Collio continua a esserne custode e ambasciatore, accompagnando il vitigno verso un futuro dove qualità e autenticità saranno sempre più le parole chiave.
Il Friulano non chiede di piacere a tutti: chiede solo di essere capito. E quando lo si capisce, non lo si dimentica più.

Alfonso Mollo
Alfonso Mollo

Torinese, laureato in Economia e con un Master in Information Technology, dopo oltre 10 anni in Consulenza IT ho deciso di fare un passo importante nella mia vita, e dedicarmi alla mia passione: il vino. Diplomato AIS presso la delegazione di Torino, ho conseguito il Master Alma-AIS nella Scuola enogastronomica fondata da Gualtiero Marchesi. Appassionato di libri e comunicazione, il mio progetto futuro è di lavorare a tempo pieno nello storytelling del vino, raccontando soprattutto le persone e le storie che sono dietro le bottiglie che abbiamo la fortuna di degustare ogni giorno. Una curiosità? Ho un B&B a Torino che si chiama “Turin In Wine”. Come si suol dire, nomen omen.

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