Giornata Mondiale del Riciclo: il mondo del vino brinda alla sostenibilità.
L’idea che il mondo non ci è stato dato dai nostri padri, ma affidato in prestito dai nostri figli, non è certo nuova, eppure solo da pochi decenni abbiamo iniziato a comprenderne il significato ultimo: un giorno potrebbero non esserci più figli dai quali ricevere comodati di fiducia. Il riciclo è un modo per assumersi la responsabilità del nostro impatto sul pianeta e per proteggere le risorse per le generazioni future: se non ricicliamo, sprechiamo risorse preziose che potrebbero non essere disponibili per i nostri figli.
Le aziende vitivinicole non fanno certo eccezione, e tanti sono i produttori che nel corso degli anni hanno deciso di investire nella conservazione delle risorse, nella riduzione dell’inquinamento e nei principi dell’economia circolare. Come? Gli interventi sono tanti, e di diversa natura. Il più recente è forse quello di ALDI, catena tedesca di supermercati, che sta per lanciare nel Regno Unito le prime bottiglie di vino a marca privata realizzate con il 94% di cartone riciclato, in sostituzione del vetro.
Dalle bottiglie al packaging
Dalle bottiglie al packaging, la ricerca di soluzioni innovative e rispettose dell’ambiente diventa fondamentale per un futuro del vino più verde. Vetro riciclato, etichette ecosostenibili, imballaggi innovativi sono solo alcune delle alternative che si stanno sviluppando per ridurre l’impatto ambientale del vino.
Il vetro riciclato
L’utilizzo di vetro riciclato per le bottiglie è in aumento, grazie a una crescente consapevolezza dei consumatori e delle aziende sull’importanza della sostenibilità. Il vetro riciclato, infatti, richiede meno energia per essere prodotto, con conseguente riduzione delle emissioni di carbonio. Il riciclo del vetro, inoltre, aiuta a ridurre la quantità di rifiuti inviati alle discariche. Infine, i governi, Italia inclusa, offrono incentivi alle aziende che utilizzano vetro riciclato nei loro prodotti.
Etichette ecosostenibili
Cresce l’attenzione per le etichette ecosostenibili, realizzate con materiali riciclati o biodegradabili, possibilmente prive di materiali plastici, e rese adesive con colle che non necessitino di trattamenti con solventi per la loro successiva rimozione. Non è raro, infatti, che le etichette destinate con maggiore probabilità a finire dentro a un secchiello di ghiaccio (vini spumanti in primis) siano realizzate con carte barrierate (così chiamate perché rivestite di un sottile velo di plastica per aumentarne la resistenza all’acqua). Etichette wash-off, a bioplastiche compostabili, riciclate o certificate FSC, forniscono alternative valide ai materiali tradizionali, offrendo ai produttori la possibilità di comunicare il proprio impegno verso la salvaguardia del pianeta.
Imballaggi innovativi
Gli imballaggi, elemento chiave per la protezione e il trasporto del prodotto, possono avere un impatto significativo sull’ambiente. Fortunatamente, la ricerca e l’innovazione stanno aprendo la strada a nuove soluzioni ecosostenibili. Alternative innovative come il cartone alveolare e la fibra di canapa offrono ai produttori la possibilità di ridurre l’impronta ecologica del packaging senza sacrificare la protezione o l’estetica. Il cartone alveolare è spesso composto al 100% da carta riciclata, ed è economico, leggero e resistente. L’imballaggio in fibra di canapa protegge in modo efficace, è riutilizzabile in agricoltura come substrato di pacciamatura e, una volta decomposto, può contribuire all’arricchimento nutritivo dei suoli.
Nuove tecnologie per la cantina
Il riciclo entra anche in cantina, portando con sé innovazioni all’insegna della sostenibilità. Dai sistemi intelligenti per riutilizzare l’acqua in cantina e ridurre gli sprechi, ai pannelli fotovoltaici e solari e agli impianti di cogenerazione per un futuro energetico indipendente e sostenibile, fino alle nuove tecnologie per trasformare gli scarti di produzione in nuovi prodotti di valore.
Recupero dell’acqua
L’acqua è un elemento vitale per la viticoltura, ma la sua disponibilità è sempre più minacciata dai cambiamenti climatici e dalla crescente domanda di risorse idriche. In questo contesto, il riciclo dell’acqua si configura come una strategia fondamentale per un futuro sostenibile del settore vitivinicolo. Non si tratta solo dell’impiego di sistemi di irrigazione a basso consumo, come l’irrigazione a goccia, e del virtuoso recupero dell’acqua piovana (sempre più scarsa) ma del trattamento delle acque reflue: sistemi di depurazione avanzati che permettono di riutilizzare l’acqua di scarico per l’irrigazione dei vigneti. Si tratta, nello specifico, di acque destinate ad appositi impianti di trattamento, dove, attraverso filtrazioni ed esposizioni a raggi ultravioletti, pur rimanendo non potabili, diventano adatte all’irrigazione. L’unico neo della pratica? Un investimento del genere si giustifica solo per aziende che producono vini costosi in tenute di grandi dimensioni. Per piccoli produttori, al contrario, una tale spesa resta difficilmente ammortizzabile.
Energia pulita e autosufficienza
Gli effetti a lungo termine della pandemia, della guerra in Ucraina e dell’aumento dell’inflazione continuano a mettere a dura prova la catena degli approvvigionamenti, e molte cantine hanno deciso di investire in soluzioni che permettano loro una maggiore autosufficienza, dipendendo in misura minore dalle forniture esterne. C’è chi ha ridotto gli acquisti di compost, producendolo in casa partendo da vinacce e letame di vacca, risparmiando all’incirca la metà di quanto speso prima. Altri si rivolgono alle pecore, per il controllo delle piante infestanti. Altri ancora hanno sostituito i trattori a carburante con quelli elettrici, o si sono dotati di pannelli fotovoltaici.
In linea generale è aumentata la conversione al biologico, una tipologia di conduzione agronomica ritenuta (a lungo termine) meno costosa. A proposito di infrastrutture, e di tecnologie, la società Terraview ha messo a punto un sistema operativo capace di analizzare i dati forniti dalle cantine per aiutarle a prendere decisioni: dal grado di copertura della chioma alle malattie, dalle carenze nutrizionali al meteo: poter ottimizzare gli interventi di irrorazione dell’acqua o dei prodotti chimici, ad esempio, aiuta enormemente a contenere i costi, alleggerendo anche il carico ambientale.
Sottoprodotti valorizzati
I tempi cambiano, i costi aumentano: dell’uva, come si dice spesso del maiale, oggi non si butta via nulla. Distillati, cosmetici e arricchenti alimentari: molti produttori hanno trovato brillanti soluzioni per non sprecare le uve destinate a essere scartate. Qualcuno ha deciso di non sprecare il mosto non impiegato nella vinificazione (per intenderci, quello rimasto in fase di sgrondatura), per produrre distillati; altri, in seguito alla collaborazione con aziende di biocosmesi, hanno destinato i proprio scarti alla realizzazione di creme e trucchi; altri ancora destinano le vinacce per l’arricchimento di altri prodotti alimentari, come il cioccolato fondente. Il messaggio è chiaro: se in media va sprecato il 30 per cento delle uve vendemmiate, quale produttore non sarebbe felice di trasformare quella perdita in una occasione di guadagno, oltre che di reimpiego di risorse così pazientemente curate?
AIS: brindisi al futuro con la sostenibilità!
Anche l’Associazione Italiana Sommelier ha sposato la tutela dell’ambiente: borracce d’alluminio in dotazione ai corsisti, preferenza per materie prime certificate FSC, un focus sul tema della sostenibilità sia in guida sia nella rivista trimestrale e una biblioteca digitale per ridurre il consumo di carta.
Basta plastica ai corsi
Niente più bottigliette d’acqua: i corsisti da tempo hanno a disposizione delle apposite borracce in alluminio, incluse nei kit realizzati per gli studenti di primo livello.
Guida Vitae: Vini buoni e…verdi!
Dodicimila vini, 15.000 sull’App Vitae, frutto del lavoro di 900 degustatori che hanno scrutato le produzioni di 2.354 cantine selezionate (2.700 nell’App), per un totale di 25.000 bottiglie: questi i numeri della guida Vitae, giunta alla sua decima edizione. Anni di esplorazioni tra le eccellenze del vino italiano, celebrate quest’anno con un’edizione ricca di novità e conferme, tra cui la nuova icona della foglia, nata per evidenziare le aziende che investono risorse o si distinguono per un dichiarato profilo sostenibile, perché sono tante sono quelle che hanno fatto del rispetto dell’ambiente una priorità.
Sostenibilità: parola d’ordine!
La rivista Vitae, trimestrale dell’Associazione, ha da tempo avviato una collaborazione con l’enologo Roberto Cipresso, che con la serie Parola d’ordine: sostenibilità ha condotto con la solita competenza una esplorazione del concetto di sviluppo sostenibile in alcune delle sue possibili accezioni, in particolare – ma non solo – in relazione a viti, vigne e vigneti. Come la guida, anche le riviste, da tempo, a seguito di opportune e responsabili riflessioni sul tema della sostenibilità, sono realizzate con sola materia prima certificata FSC, ente senza scopo di lucro che attesta la corretta gestione forestale e la tracciabilità dei prodotti derivati, come la carta appunto.
Speaking of wine e app Vitae: benvenute pubblicazioni online
AIS ha da poco avviato anche il proprio ingresso nel mondo digitale, con le sue pubblicazioni online. Gli appassionati di vino, infatti, possono già accedere a tutti i contenuti della rivista trimestrale Vitae attraverso il portale Speaking of Wine direttamente da pc, smartphone e tablet, e leggere i contenuti della guida Vitae dalla apposita app (disponibile per Android e Apple Store. Un importante passo avanti per la tutela dell’ambiente: le pubblicazioni online, infatti, non implicano l’abbattimento di alberi, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale dell’Associazione.
Un impegno collettivo per la sostenibilità
Dalle vigne alle cantine, la parola d’ordine è “sostenibilità”. Sempre più aziende vinicole si impegnano a ridurre l’impatto ambientale della loro produzione, adottando pratiche colturali sostenibili e ottenendo certificazioni ambientali. Un trend positivo che premia le aziende virtuose e offre ai consumatori la possibilità di fare scelte consapevoli, nel rispetto dell’ambiente e della propria salute.
Certificazioni ambientali
Il numero di cantine che ottengono certificazioni ambientali è in crescita, a dimostrazione del loro impegno verso la sostenibilità. Le certificazioni ambientali sono strumenti che attestano l’impegno di un’azienda o organizzazione nel migliorare le proprie prestazioni ambientali. Tra le più note e diffuse troviamo la ISO 14001 e l’EMAS.
Colture sostenibili
La viticoltura biologica e biodinamica si diffondono sempre di più, per ridurre l’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici. In Italia, la superficie coltivata a vite bio copre una superficie agricola di quasi 2,4 milioni di ettari (pari al 18,7% nell’Unione Europea) per poco meno di 93.000 operatori (dati ISMEA).
Sensibilizzazione dei consumatori
Sempre più aziende e consorzi vinicoli si impegnano nella sensibilizzazione dei consumatori verso la scelta di vini sostenibili. Attraverso campagne di comunicazione mirate, l’obiettivo è educare il pubblico sull’importanza di un consumo consapevole e responsabile, che tenga conto dell’impatto ambientale e sociale della produzione vinicola.