Giornata Nazionale del Vino e dell’Olio 2024: grande successo
Giornata Nazionale della Cultura del Vino e dell’Olio: la quattordicesima edizione si è tenuta a Roma, sabato 18 maggio, nella prestigiosa Sala della Crociera, all’interno del Palazzo del Collegio Romano, di proprietà del Ministero della Cultura, promossa dall’Associazione Italiana Sommelier (AIS) con il patrocinio di Ministero della Cultura, Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste e Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Inaugurata da Edith Gabrielli, direttrice del Vittoriano e di Palazzo Venezia, l’evento ha avuto come tema la “Cultura mediterranea: olio e vino in cucina, paradigma del confronto di civiltà“. Il convegno, presieduto dal presidente nazionale AIS Sandro Camilli, e moderato dal giornalista Valerio Ceva Grimaldi, ha visto la partecipazione di autorevoli figure. Oltre alla stessa Edith Gabrielli, Donatella Bianchi, giornalista Rai; Roberta Garibaldi dell’Università degli studi di Bergamo; Luigi Caricato, giornalista e oleologo; Donatella Cinelli Colombini, produttrice e Presidentessa delle Donne del Vino toscane. Al centro degli interventi, il valore del vino e dell’olio come elementi chiave della cultura mediterranea, espressione di tradizioni millenarie e di un legame profondo con il territorio.
Edith Gabrielli: il VIVE racconta la storia d’Italia tra innovazione e tradizione
Edith Gabrielli, Direttrice del VIVE, ha sottolineato l’importanza dell’istituzione che dirige: “il nostro istituto ha il compito di raccontare la nostra nazione e la sua cultura. Teniamo unite due parole fondamentali: storia e innovazione. Conserviamo il passato per tramandarlo al futuro. Mettiamo insieme la cultura del passato per guardare al domani“. La storia del VIVE è del resto la storia di un grande successo internazionale; un successo che si basa su una “cultura d’impresa che sa parlare latino e greco ma sa anche utilizzare la managerialità moderna“.
Particolare attenzione è riservata ai giovani, di cui la dottoressa Gabrielli ha una percezione molto positiva: “da direttrice e museologa, è inevitabile che io studi cosa piace e non piace ai visitatori. L’ultima indagine dimostra come il VIVE non solo è un complesso culturale trasversale, ma ha il proprio zoccolo duro proprio nei ragazzi tra i 18 e i 25 anni“.
Sandro Camilli: Giornata Nazionale della Cultura del Vino e dell’Olio diffonde la cultura del vino e dell’olio nelle scuole
Sandro Camilli ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa: “diffondere la cultura del vino e dell’olio nelle scuole è una lodevole attività. L’articolo 1 del Testo Unico della Vite e del Vino, del resto, definisce il vino, la vite e i territori viticoli come il frutto del lavoro, dell’insieme delle competenze, delle conoscenze, delle pratiche e delle tradizioni. Non solo: li considera come un patrimonio culturale nazionale da tutelare e valorizzare negli aspetti di sostenibilità sociale, economica, produttiva, ambientale e culturale”.
Ha poi continuato: “AIS, con i suoi corsi e le sue certificazioni, rappresenta un punto di riferimento per la formazione nel settore del vino e dell’olio“. E quanto alle prospettive occupazionali ha aggiunto: “troppi, ancora oggi, vedono le figure professionali legate al mondo del vino e dell’olio come un costo e non come una risorsa. Eppure, il sommelier è un professionista che permette di vendere, e dunque di assicurare introiti al proprio datore di lavoro“.
Donatella Bianchi: il Mediterraneo, tra passato, presente e futuro (video)
“Mi definisco una divulgatrice“, ha affermato Donatella Bianchi, intervenendo alla Giornata Nazionale della Cultura del Vino e dell’Olio. Già presidente del Parco delle Cinque Terre, un luogo “profondamente legato al mondo del vino“, ha posto al centro del suo intervento la dieta mediterranea. “Modello alimentare che accomuna tutti i paesi del Mediterraneo“, essa è “sinonimo di paesaggio, sussistenza, sviluppo socioeconomico e culturale. Lo è anche di salubrità e di uno stile di vita sano e in armonia con l’ambiente“. Questo perché “la varietà di materie prime che la caratterizzano è espressione della qualità e della ricchezza di questa regione“.
Il Mediterraneo, secondo Bianchi, rappresenta “una sintesi di un modello culturale diffuso“. La fotografia aerea e subacquea, in particolare, ha permesso di approfondire notevolmente la conoscenza del mondo del vino antico. “Sott’acqua troviamo congelata la storia“, ha spiegato la divulgatrice. “Attraverso i relitti capiamo dove venivano fabbricate le anfore, dove andava il vino, dove lo si vendeva“. L’Italia, ha proseguito Bianchi, è “un paese unico, ma rischia di essere stravolto dal cambiamento climatico. Il tema della sostenibilità sarà sempre più importante“, ha affermato con convinzione.
Le Cinque Terre, secondo la presidente del Parco, rappresentano “un modello architettonico, produttivo, da manuale“. Vite e ulivo, ha sottolineato, “hanno contribuito a disegnare la topografia del Mediterraneo, a disegnare paesaggi“.
Diffondere la cultura del vino e dell’olio, ha proseguito, è anche un modo per alimentare il mercato del lavoro. “Diamo gli strumenti alla gente che vuole portare avanti una antichissima tradizione che è ancora molto utile“, ha esortato. “Servono sforzi istituzionali per invogliare i giovani a coltivare il proprio territorio. “Abbiamo una stretta relazione tra uomo e paesaggio, un legame profondo che dobbiamo custodire e valorizzare per le generazioni future“.
Roberta Garibaldi: turismo enogastronomico è il perno del viaggio (video)
“Il turismo enogastronomico è il perno del viaggio“. Così Roberta Garibaldi, docente di Tourism Management all’Università degli Studi di Bergamo. Intervenuta alla Giornata Nazionale della Cultura del Vino e dell’Olio, ha citato i dati della European Travel Commission. Dati il cui messaggio è chiaro: “immergersi nella natura e vivere esperienze enogastronomiche sono le richieste principali“. I turisti, ha proseguito, “vogliono vivere esperienze a 360 gradi“. Questo significa non solo assaggiare i prodotti tipici locali, ma anche conoscere storia, tradizione e territorio in cui vengono prodotti.
L’Italia, con il suo ricco patrimonio enogastronomico, è un vero e proprio paradiso per gli amanti del turismo enogastronomico. “Dai vini ai formaggi , dai prodotti tipici all’alta cucina, l’Italia offre un’esperienza unica al mondo“, ha affermato la professoressa.
Il turismo enogastronomico rappresenta anche un’importante opportunità per lo sviluppo del territorio. “Valorizza le produzioni locali, crea nuovi posti di lavoro e promuove la cultura e le tradizioni italiane. È quindi fondamentale investire nel settore. Questo significa sviluppare un’offerta turistica di qualità, formare il personale e promuovere l’Italia come destinazione ideale “.
Donatella Cinelli Colombini: il vino non basta, ci vuole il paesaggio (video)
L’intervento di Donatella Cinelli Colombini ha sottolineato l’importanza di un approccio al turismo del vino che valorizzi le differenze e l’autenticità. Un approccio che punta a creare un’esperienza a 360 gradi per il turista, che non si limiti alla degustazione del vino, ma che abbracci anche il paesaggio, la gastronomia tipica e la cultura del territorio. “Il vino da solo non basta a creare flussi turistici. Serve un paniere di attrattività, in cui il paesaggio è l’elemento forte“, ha affermato, intervenendo alla Giornata Nazionale della Cultura del Vino e dell’Olio.
Secondo Cinelli Colombini, “il paesaggio va inteso come un ambiente naturale, dove l’uomo è intervenuto con il lavoro di millenni a modellare qualcosa di unico e di molto specifico“. A questo si aggiunge “la produzione di vini di qualità, e “una gastronomia tipica”, che rappresenta “le eccellenze declinate in tavola attraverso le ricette tramandate“.
Donatella Cinelli Colombini: l’importanza del cibo locale
“Abbiamo il massimo rispetto per i ristoratori stellati“, ha precisato Cinelli Colombini, “ma quello che cerca il turismo è il cibo di quel posto lì“. La gastronomia tipica, infatti, “è in ogni paese, non in ogni regione o in ogni provincia. Va valorizzata in ogni paese“. “In Italia produciamo soprattutto vini gastronomici“, ha sottolineato la produttrice. “Quindi da abbinare al cibo“.
Oltre al paesaggio, all’eccellenza gastronomica e al vino, un altro elemento fondamentale del turismo del vino è rappresentato dalle persone. “Le persone che producono vino, ma non solo“, ha precisato. “Ci sono anche i sommelier: gli interpreti della cultura del vino“. Il turismo del vino è, in questo senso, uno sbocco professionale naturale. Quanto ai turisti, sono creature “in evoluzione“. Il turista “è un amante infedele, che cerca sempre il nuovo; è un amante che ama cose diverse nel corso del tempo“. Oggi, ha proseguito, “abbiamo davanti un esploratore che cerca delle cose autentiche“.
Luigi Caricato: olio e vino marcatori culturali del Mediterraneo (video)
Anche Luigi Caricato, oleologo, giornalista e creatore di Olio Officina, ha sottolineato l’importanza di valorizzare il patrimonio culturale e gastronomico del Mediterraneo. Un patrimonio che affonda le sue radici nella storia e che continua ad evolversi, aprendosi a nuove frontiere e sfide. “L’olio e il vino sono dei marcatori culturali del Mediterraneo. Spesso ci si dimentica di questo, nonostante ci sia una vasta letteratura attinente il settore antropologico, letterario e perfino psicologico“.
“Quando parlo del Mediterraneo“, ha proseguito Caricato, “penso a una storia di popoli e a un crocevia che ha integrato tante popolazioni tra loro differenti; le ha accomunate con degli elementi identitari, come il vino e l’olio, ma prima ancora la vite e l’olivo“. Le origini di questi due elementi sono ancora avvolte nel mistero: “non conosciamo ancora molto bene la dinamica“, ha ammesso. “Non siamo ancora certi di quello che è avvenuto. Sappiamo solo che il ruolo delle donne è stato fondamentale nella domesticazione della pianta dell’olivo così come della vite”.
Luigi Caricato: dall’olivastro all’olivo
L’olivo, in particolare, ha subito una profonda trasformazione nel corso dei secoli. “L’olivo non era l’olivo che conosciamo oggi“, ha spiegato. “L’olivastro, il suo antenato selvatico, aveva forme e sembianze completamente diverse: era un cespuglio spinoso e non molto bello“. L’intuizione di addomesticare questa pianta è stata una scelta vincente. “Il Mediterraneo domina nella coltivazione dell’olivo, con il 95% della olivicoltura internazionale“, ha sottolineato.
Tuttavia, il mondo dell’olivicoltura è in continua evoluzione. “Pensate che in giugno andrò in Inghilterra“, ha annunciato Caricato. “Lì pianteranno venti ettari di oliveto e sarà un pugliese a curare questa coltivazione“. Nonostante la sua forte connotazione mediterranea, l’olivo sta trovando spazio anche in paesi lontani da questa tradizione. “Ci sono coltivazioni di olivi in Pakistan, Giappone, Cina e India“, ha precisato Caricato. Al contrario, è nel Sud Europa che si assiste a un fenomeno paradossale: “c’è una forma di arretramento nella coltivazione dell’olivo, soprattutto in Italia“, ha concluso Caricato.
Giornata Nazionale della Cultura del Vino e dell’Olio: un patrimonio da valorizzare
l vino e l’olio sono molto più che semplici prodotti gastronomici: sono simboli di cultura, bellezza e storia. Lo hanno sottolineato i relatori ministeriali intervenuti alla Giornata Nazionale della Cultura del Vino e dell’Olio.
Mariassunta Peci, del Ministero della Cultura, ha messo in luce l’importanza di valorizzare questo patrimonio non solo dal punto di vista culturale, ma anche economico. “Il vino è bellezza, cultura, possibilità di avere tra le mani storia, futuro, cultura“, ha affermato. “E questo patrimonio può essere valorizzato anche da un punto di vista economico, come dimostrano i progetti presentati“.
Elena Gaudio, del Ministero dell’Istruzione e del Merito, ha parlato dell’impegno del proprio Ministero nella formazione dei giovani in questo settore. “Abbiamo due indirizzi di studio professionale: istituto agrario e istituto alberghiero“, ha spiegato. “Dove c’è cultura del vino e dell’olio c’è la possibilità di sottrarre terreno alla cementificazione“.
Oreste Gerini, del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, ha ricordato il ruolo fondamentale del vino nella storia, nella cultura e nel patrimonio italiano. “Il vino è un prodotto che fa parte della storia, della cultura, del patrimonio“, ha affermato. “Parte fondamentale anche della nostra bilancia commerciale“.
Gli interventi hanno confermato l’impegno del governo italiano nel valorizzare il vino e l’olio come elementi chiave dell’identità nazionale.
Le borse di studio della Giornata Nazionale della Cultura del Vino e dell’Olio destinate alle scuole
Nel corso della giornata, sono state premiate, con una borsa di studio del valore di 2.500 euro ciascuna, interamente finanziate da AIS, cinque classi di Istituti Secondari Superiori che si sono distinte per il loro impegno nella valorizzazione della cultura e della tradizione enogastronomica italiana. Gli istituti vincitori sono stati l’Ipssar Polo G. Celli di Piobbico (PU), il Carlo Barletti di Ovada (AL), il Giorgio Vasari di Figline Valdarno (FI), l’Istituto Professionale Alberghiero Costa Smeralda di Arzachena (SS) e Istituto di Istruzione Superiore di Ceccano (FR).
“Il progetto – ha spiegato Giuseppe Baldassarre, responsabile del comitato tecnico-scientifico di AIS – ha l’obiettivo di premiare e incentivare i giovani talenti che si interessano al mondo del vino e dell’olio“. Ogni anno, gli studenti degli Istituti Secondari Superiori partecipanti sono chiamati a realizzare un progetto che evidenziasse gli elementi originali di una pietanza, di un prodotto gastronomico tradizionale italiano o di una pratica di lavorazione, riconducendoli al concetto di “confronto e intreccio culturale nell’area mediterranea.
“La premiazione delle classi vincitrici – ha detto Camillo Privitera, responsabile dell’area Eventi e Sociale di AIS – ha rappresentato un momento importante per l’AIS, che conferma il proprio impegno nella valorizzazione dei giovani e nella promozione della cultura del vino e dell’olio. Attraverso il progetto, AIS punta a creare una nuova generazione di professionisti consapevoli dell’importanza del patrimonio enogastronomico italiano e capaci di contribuire al suo sviluppo e alla sua tutela“.