Il CERVIM e la salvaguardia delle “viticolture eroiche”

Dal 1987 la Valle d’Aosta ha l’onore, e l’onere, di essere la sede di una realtà unica al mondo.
Grazie all’ausilio de l’O.I.V., l’Office International de la Vigne et du Vin, oggi Organisation Internationale de la Vigne et du Vin, dalla seconda metà degli anni Ottanta, infatti, è la casa del CERVIM, Centro di Ricerca, Studi, Salvaguardia, Coordinamento e Valorizzazione per la Viticoltura Montana.
Da subito il suo obiettivo è stato quello di tutelare, valorizzare, sostenere e promuovere le cosiddette “viticolture eroiche”, grazie a studi, ricerche e convegni e la sua presenza in tutte le sedi istituzionali e di settore ove si affrontano problematiche legate alla coltivazione della vite caratterizzate da difficoltà particolari, come per la viticoltura di montagna o quella delle piccole isole, che spesso soffrono di una sorta di isolamento territoriale e una penalizzazione economica.
Un’entità di estremo valore, grazie a cui queste “viticulture eroiche” vengono riconosciute come una realtà importante, storica, e di tradizioni difficilmente riproponibili.
Il CERVIM, con il suo impegno e il suo lavoro, le salvaguarda, intrattiene rapporti con enti, pubblici e privati che si occupano di protezione e di valorizzazione del settore vitivinicolo, e soprattutto promuove iniziative per valorizzarle nel mondo.

Il Mondial des Vins Extrêmes
Tra le iniziative sicuramente la più importante è l’istituzione nel 1987 del Mondial des Vins Extrêmes, oggi parte di VINOFED, la Federazione Internazionale dei Grandi Concorsi Enologici, che raggruppa 15 concorsi enologici internazionali.
Diventato un punto di riferimento per i produttori, oggi è l’unico concorso enologico mondiale specificatamente dedicato ai vini da viticoltura di montagna e delle piccole isole.
Protagonisti assoluti sono i vini prodotti per lo più da vitigni autoctoni, caratterizzati da terroir unici, tradizione storica e unicità, e che corrono il rischio di scomparire per gli alti costi di produzione e realizzazione dei vigneti.
A conferma basti solo sapere che la realizzazione e la coltivazione di un vigneto in queste zone costa dieci volte di più di uno sito in pianura.
Il premio, creato insieme al patrocinio dell’OIV, giunto alla sua 33ª edizione, seleziona ogni anno i migliori vini frutto di questa particolare viticoltura e ha la finalità di promuovere e salvaguardare le produzioni di aree vitivinicole montane, ad altitudine oltre i 500 metri s.l.m., pendenze superiori al 30%, terrazzate o nelle piccole isole.
Durante l’ultimo Vinitaly di Verona è stata presentata la nuova edizione, alla presenza del Presidente del CERVIM Nicola Abbrescia e l’Assessore all’Agricoltura e Risorse Naturali della Regione Valle d’Aosta Marco Carrel, affiancati dal giornalista e critico enogastronomico Franco Santini, e sono state annunciate le date del Mondial, che si terrà a Sarre (Aosta) sabato 20 e domenica 21 settembre 2025.
Inoltre, è stato confermato che, a fianco del concorso enologico, anche quest’anno ci sarà l’Extreme Spirits International Contest, il concorso internazionale espressamente nato per valorizzare i distillati da vinacce, fecce e vino (a cui dal 2023 si sono aggiunti anche i vini aromatizzati) prodotti in territori estremi, e giunto alla sua quinta edizione.
Anche in questo caso, il fine è valorizzare le loro zone di produzione, sempre in zone considerate impervie, oltre che incoraggiare e orientare il consumatore verso un “bere responsabile” e alla scelta di questi particolari prodotti.
La novità è il ritorno, dopo cinque anni, della cerimonia di premiazione e della degustazione dei vini premiati al Forte di Bard in Valle d’Aosta, durante Vins Extrêmes, salone internazionale dei vini da viticoltura eroica in programma il 22 e 23 novembre, una rassegna nata per favorire l’incontro e la condivisione di storie legate alla coltivazione della vite in aree difficili, a cui verranno affiancate degustazioni guidate, laboratori del gusto, tavole rotonde e convegni.
Al termine delle degustazioni, tenute da enologi, esperti degustatori e giornalisti di settore provenienti da tutto il mondo, verrà stilata la classifica finale, con i premi destinati alle varie categorie, tra cui miglior vino per Paese partecipante, il miglior vino prodotto in piccole aziende e la miglior produttrice donna.

La viticoltura estrema, un patrimonio da tutelare
Durante la conferenza il Presidente Nicola Abbrescia si è detto molto soddisfatto:
“Siamo fermamente convinti che la viticoltura estrema sia un patrimonio da tutelare e valorizzare, non solo per il suo legame con il territorio ma anche per il contributo alla biodiversità e alla sostenibilità. Il Mondial rappresenta un importante riconoscimento per i vignaioli che lavorano con passione in luoghi difficili ma di ineguagliabile bellezza, premiando il loro impegno e offrendo a ciascuno di essi opportunità di crescita e confronto.
Siamo inoltre felici di questo ritorno a casa della cerimonia di premiazione, in un evento che si conferma una fondamentale occasione di incontro ma anche una selezione di grande interesse per gli addetti ai lavori e per il pubblico di appassionati e curiosi”.
Alle sue si sono poi aggiunte le parole di Marco Carrel:
“Mi inorgoglisce pensare che sia la Valle d’Aosta a organizzare l’unico concorso al mondo dedicato alla viticoltura eroica e che sia la nostra piccola regione a sostenere un ente prestigioso come il CERVIM. Quest’organismo svolge un’importante attività di ricerca e collabora con numerosi enti internazionali per la tutela e la promozione di vini preziosi, spesso provenienti da vitigni autoctoni, contribuendo a dare visibilità anche a piccoli ma coraggiosi e appassionati produttori. Credo fermamente che il sostegno dato ai viticoltori valdostani sia stato concreto: l’Assessorato è intervenuto con misure e aiuti economici specifici indispensabili per permettere agli attori di questo settore di svolgere un ruolo centrale nel presidio e nella salvaguardia dei nostri versanti estremi e difficili, ma ha anche intessuto legami sempre più stretti con altre regioni italiane che condividono paesaggi e realtà simili alle nostre, anche nell’ottica di potenziare e ottimizzare le azioni e i progetti intrapresi dal CERVIM a difesa e valorizzazione della viticoltura estrema a livello nazionale e internazionale. Il confronto avvenuto con i colleghi rappresenta un tassello importante per continuare a fare sentire la voce dei territori più disagiati e portare sui tavoli politici nazionali le nostre istanze”.
Come scritto all’inizio, alla Valle d’Aosta appartiene l’onore di ospitare un’organizzazione unica al mondo, capace di salvaguardare e tutelare una viticultura d’altri tempi e i produttori coraggiosi che se ne occupano quotidianamente.
In alto i calici per loro, con l’augurio che possano continuare anche, e soprattutto, con l’aiuto dei tanti appassionati delle viticulture eroiche.
