Il Gusto dei Guidi 2024: vino, storia e cultura
La cornice è maestosa: da una parte il castello dei Conti Guidi che domina il Casentino dall’alto della collina di Poppi, dall’altra il borgo medievale con il suo elegante porticato dove per un intero weekend cantine e cantinette tornano al ruolo antico di botteghe. Ospiti indiscussi i vini IGT e le aziende partecipanti al concorso enologico “Il Gusto dei Guidi” riservato in esclusiva ai nettari toscani: spumanti metodo classico e charmat, rosati e rossi. Oltre settanta le etichette in concorso, venti i finalisti. Tra le bollicine, si impone Donna Catherine (Fattoria Montechiari), un brut rosé Metodo Classico ottenuto da uve pinot nero in purezza coltivate nei colli lucchesi. Ottiene due riconoscimenti la Tenuta di Frassineto con il rosso di alta gamma Maestro della Chiana 2019 e il rosato Syrah Rosé 2023. Due eccellenze prodotte nel cuore vitivinicolo della Valdichiana aretina, un centinaio di chilometri tra Arezzo, Chiusi e Montepulciano, zolle grasse di origine alluvionale e colmate, il buono di quell’ex acquitrino che Leonardo da Vinci riportò in una mappa realizzata tra il 1502 e il 1503. Secoli prima, la vallata era stata decantata in negativo da Dante (“Qual dolor fora, se de li spedali di Valdichiana tra ’l luglio e ’l settembre”, Divina Commedia – Inferno, XXIX canto, 46-47) per la malaria che decimava la popolazione locale. Oggi, i vigneti si alternano ai frutteti e ai campi di girasole, le aziende agricole propongono degustazioni e punti vendita, pernottamenti e serate conviviali con i vini locali declinati nelle loro particolarità, come Maestro della Chiana 2019 che Ilaria Lorini, Miglior Sommelier Toscana 2024 e membro della giuria del Gusto dei Guidi definisce “potente e corposo”.
Il festival nel borgo e il concorso enologico
Organizzato dalla Pro Loco Centro Storico di Poppi e dal Comune in collaborazione con l’Associazione Italiana Sommelier di Arezzo, il Gusto dei Guidi si compone di due parti distinte, il Festival cittadino lungo il borgo e il concorso enologico. Appuntamenti fissi nel calendario estivo. Duplice l’obiettivo: far conoscere i Toscani di qualità e mostrare il centro storico di Poppi ai tanti turisti che, nel cammino verso il castello (prima edificazione datata 1191), si uniscono agli ospiti di chi, tra quelle mura medievali, ama dirsi “sì”. Il maniero dei Conti Guidi è oggi un’arteria del sistema degli Ecomusei del Casentino. Tre sale sono dedicate a “Inferno Campaldino” percorso a ricordo della sanguinosa battaglia che consegnò il Casentino e Arezzo (come libero comune batteva moneta) ai fiorentini. Inoltre, vi hanno sede la Biblioteca Rilliana, con circa 25.000 libri antichi di cui 868 manoscritti (150 medievali) e 930 incunaboli (XV secolo) e il Centro di documentazione Goretti – Miniati per chi volesse approfondire la storia della Vallata e delle sue famiglie.
Giulia Bertelloni, giovane enologa di successo
Al concorso enologico partecipano etichette affermate o recenti proposte, orgoglio di una nuova generazione di enologi attenti a una società che cambia gusto velocemente. Giulia Bertelloni si gode il successo di “Donna Catherine”, bollicina che Moreno Panattoni, titolare dell’azienda Fattoria Montechiari, ha dedicato alla moglie. “Un brut rosé nato nel 2005. Ho contribuito a farlo conoscere a un pubblico più ampio rendendo curioso il consumatore finale”, dice Bertelloni, enologa non ancora trentenne che sta costruendo la sua carriera “in un settore non più riservato ai soli uomini”. Formatasi all’Università di Firenze, corso di viticoltura ed enologia, è poi volata prima in Nuova Zelanda e poi in Francia, nella Valle del Rodano. “Una self made woman” che ha sfruttato le tante occasioni presenti nella rete per trovare stage aziendali con l’obiettivo di perfezionare inglese e francese e poter dialogare con colleghi esperti nella certezza che l’arte del buon vino passa oggi attraverso il confronto e l’apertura verso una realtà internazionale. Il percorso? “I gruppi Facebook dedicati sono utili per trovare stage e impieghi”, dice. Questo il primo passo. Il successivo. “Isola del Sud, Blenheim. Alla Spring Creek Vintners eravamo un centinaio di dipendenti provenienti da mezzo mondo. Assegnata alla cantina, mi sono occupata soprattutto di vini rossi, fermentazioni e analisi dei mosti. Ho imparato quanto l’accuratezza sia importante in questo mestiere”.
Poi, un’occasione da non perdere. “Un colloquio online con Adrian Van Alle, enologo sud africano alla guida del Domaine Le Prieuré des Papes e sono partita per Châteauneuf du Pape. Esperienza indimenticabile. Un lotto, tante microvinificazioni per creare percorsi gusto-sensoriali diversi”. Il prossimo obiettivo. “Creare uno spumante tutto mio, Metodo Classico da chardonnay. La vigna c’è e alla Fattoria Montechiari aspettiamo la prima vendemmia”. Cosa è richiesto nel mestiere? “Dedizione e precisione”. Il punto forte di una donna enologo? “Sensibilità e attitudine al lavoro”.
Per Tenuta di Frassineto una doppia affermazione
Doppio successo a Poppi per la Tenuta di Frassineto (Arezzo), 30 ettari in blocco quasi unico intorno alla cantina. “Il Maestro della Chiana è uno dei best seller dell’azienda, e ha ricevuto numerosi riconoscimenti negli ultimi cinque anni”, dice l’enologo Massimo Bartolini. “Un blend di cabernet franc e petit verdot. Già un anno fa, si è aggiudicato il concorso casentinese. Ḕ il risultato del buon lavoro fatto in vigna, di una vendemmia realizzata a mano con selezione dei grappoli, di un’attenta vinificazione e un invecchiamento di diciotto mesi in barrique nuove e di secondo passaggio”.
La sorpresa? Il Syrah Rosé 2023. “Un riconoscimento importante che premia il lavoro di squadra”, dice Bartolini. “Un rosato da uve 100% syrah alla terza annata di produzione. Abbiamo impiantato questo vitigno circa sette anni fa per ampliare la nostra gamma di proposte. Un rosé ci mancava. Decisione dettata anche dalla vicinanza col distretto di Cortona che sul syrah ha scommesso fino a farne l’emblema del territorio. Il riconoscimento ottenuto indica che siamo sulla strada giusta in un momento in cui i consumatori sono ancora più attenti alla qualità. Il nostro vino ha le caratteristiche richieste a un rosato moderno: frutto, freschezza, mineralità e dinamicità”. Dal colore tenue, Tenuta di Frassineto Rosé 2023 è stato ottenuto “con macerazione a freddo di sei ore”. E l’annata in corso? “Molto calda, necessaria e ormai inevitabile l’irrigazione di soccorso. Per ottenere la stessa qualità di colore, dovremo diminuire il tempo di macerazione”. Intanto, anche in Valdichiana è iniziata a fine agosto la vendemmia. “Stiamo raccogliendo i primi grappoli di chardonnay da spumantizzare con metodo classico. Le aspettative sono positive”.
Qualità elevata e sfida appassionante
Le indicazioni emerse dal Gusto dei Guidi? “Le valutazioni più complesse le abbiamo affrontate con i 10 IGT Rossi, dice Benedetta Costanzo, Wine Specialist e Donna del Vino Toscana alla sua seconda esperienza nel contest casentinese. “Impegnative entrambe le batterie dei rossi, disomogenee sia per annata sia per uvaggi. Questo ha reso il processo di valutazione più articolato. Il livello qualitativo generale è stato davvero alto, rendendo la sfida ancora più stimolante”. Differenze rispetto al concorso 2023? “In crescita gli spumanti con una forte presenza dei vini cortonesi. Tra i cinque finalisti, ben quattro provenivano dall’area, il che è significativo. Cortona sta iniziando a farsi notare non solo per il Syrah, ma anche per delle bollicine eleganti e ben strutturate. In particolare, i vini della Baldetti Winery e della Cantina Faralli si sono distinti per la loro qualità”. E i rosati? “Non si tratta più solo di vini immediati e di facile beva, ma di prodotti nati da progetti ben precisi. Questo cambiamento è un segnale positivo, indica una maggiore consapevolezza e un maggiore impegno da parte dei produttori nel realizzare rosé capaci di esprimere una certa complessità”.