Il trentennale del Verduno Pelaverga Doc, rosso “cadetto” delle Langhe.
L’anno 2025 segna una ricorrenza importante per il Verduno Pelaverga: si celebra il trentesimo anniversario della denominazione e il definitivo riconoscimento di un vino unico, da una cultivar autoctona delle Langhe, espressione autentica del territorio e della passione dei produttori locali, che hanno fornito un esempio di efficiente collaborazione tra loro, con le istituzioni locali e con Università ed enti esterni, salvando il Verduno Pelaverga dall’estinzione, e restituendogli il meritato posto nel palcoscenico dei vini delle Langhe, affollato di fuoriclasse e di campioni.
Fino agli anni Sessanta, solo l’azienda Comm. G.B. Burlotto aveva mantenuto l’antica tradizione di produrre il Verduno Pelaverga, frutto dei pochi filari di pelaverga piccolo ancora presenti nei vigneti di nebbiolo, barbera e dolcetto dell’azienda e di alcuni viticoltori del paese, per un totale di circa 1000 bottiglie. Nel 1972, su iniziativa del Castello di Verduno, si impiantarono nuovi vigneti interamente a pelaverga piccolo, strada seguita via via da altri produttori. Questo passaggio rappresenta la partenza dell’associazione dei produttori di Verduno, che si costituirà ufficialmente nel 2000, ma operava in via informale dagli anni Ottanta. Le aziende fondatrici furono, oltre al Castello di Verduno, Fratelli Alessandria, Commendator G.B. Burlotto, Gian Carlo Burlotto – Cantina Massara, Bel Colle, Vinandolo di Antonio Brero.
Le istituzioni sposarono la causa, a partire dal Comune di Verduno che mise a disposizione un terreno di proprietà nel cru Monvigliero per la creazione di una vigna sperimentale. Furono coinvolte le Facoltà di Agraria e gli Istituti di Coltivazioni Arboree delle Università di Torino e Milano, l’Istituto Sperimentale per la viticoltura di Asti, il Seminario Permanente di Luigi Veronelli. Grazie al lavoro di squadra, si arrivò alla valorizzazione del vitigno fino all’istituzione della Doc Verduno Pelaverga nel 1995. Nel 2000 fu creata “Verduno è Uno” erede della precedente associazione, che conta oggi 18 soci, per un totale di oltre 200mila bottiglie, che ha organizzato un calendario ricco di eventi per celebrare l’anniversario, sia in Italia sia all’estero.

Il pelaverga piccolo e il suo territorio
Vitigno rosso autoctono di Verduno, è una cultivar a sé stante rispetto all’altro pelaverga piemontese, detto grosso. Gli studi scientifici hanno smentito l’ipotesi che sia stato il beato Sebastiano Valfrè nel ‘700 a portare in Langa dal saluzzese il pelaverga piccolo. L’origine del nome pelaverga sarebbe latina, pellis virga, e farebbe riferimento alla parziale pelatura dei ramoscelli della vite, tecnica adottata per favorire la maturazione delle uve. Vitigno vigoroso, di produttività costante, allevato a Guyot. Varietà medio-tardiva, normalmente l’epoca di raccolta si situava nella prima decade di ottobre, dopo il dolcetto. Attualmente la finestra vendemmiale si sta anticipando attorno alla seconda metà di settembre. Predilige il terroir locale: suolo con prevalenza di limo, segue l’argilla, la sabbia, il calcare e il gesso, utile nelle fasi più siccitose; microclima delle Langhe ma più umido, grazie al Tanaro; altitudini di 200-400 slm, esposizioni sud-sud ovest. Il vino risulta equilibrato, elegante, di caratteristica nota speziata, grazie all’ampia concentrazione di rotundone, ben oltre la soglia di percezione, con tannini morbidi e mediamente presenti. Versatile negli abbinamenti culinari: si abbina bene a tutto pasto e sorprende con l’adattabilità alle cucine etniche. L’aerale di produzione è di 34 ettari, 27,8 a Verduno, 4,24 a Roddi, 2 a La Morra. il disciplinare prevede solo il rosso fermo-secco da almeno 85% di pelaverga piccolo più 15% delle varietà a bacca nera ammesse in Piemonte, ma tutti i vini in commercio sono in purezza. Non specifica i tempi di affinamento e il contenitore per la maturazione.

L’annata 2024 del Verduno Pelaverga
Nel corso dell’evento “Verduno è Uno” per il trentennale della denominazione, si è tenuta l’anteprima per la stampa dei Verduno Pelaverga 2024, tutti i campioni 100%pelaverga piccolo.
Annata impegnativa la ‘24, calda, con limitate escursioni termiche, in particolare tra luglio e ottobre. Annata piovosa: tra gennaio e ottobre 83 giorni di pioggia contro i 62 medi e precipitazioni totali di 1048,3 mm contro gli usuali 682. Le uve hanno presentato gradazioni contenute e buona acidità.

Arnaldo Rivera “Sui cristalli”
Rubino scarico. Naso minerale, viola, lampone, fragola e pepe bianco. Il sorso è elegante, fresco, piacevole, moderatamente tannico e sapido. La freschezza e il minerale guidano il finale persistente e piacevole.
Bel Colle
Rubino medio. Profilo olfattivo di prugne, lampone, scorza d’arancia su sfondo di pepe bianco. Al palato è delicato, vellutato ed equilibrato con la sua freschezza in fitto legame con il tannino. Buona persistenza finale.
I Bré
Rubino luminoso. Naso di frutta rossa macerata, rosa, sfondo speziato di pepe bianco e cannella. Sorso di medio corpo, elegante e persistente, la freschezza esalta i ritorni della spezia e allunga la persistenza.
Comm. G.B. Burlotto
Rubino medio. Profilo olfattivo di viola e rosa, lampone, pepe nero e verde. Il piacevole sorso si declina tra la freschezza, la presente sapidità, il soffice tannino e la trama speziata. Lungo il finale sulle note fruttate e speziate.
Cadia
Rubino medio. Olfatto fine, intenso e persistente: pepe bianco, chiodi di garofano, rosa, lampone e melograno. Sorso bilanciato, di buona struttura, fresco e sapido. Gusto-olfattiva fine e sinergica con il tannino e il retrogusto pepato. Molto persistente.
Castello di Verduno “Basadone”
Rubino medio. Bouquet olfattivo intenso e netto di pepe nero, chiodi di garofano, poi ciliegia, fragole, pesca e arancia. Sorso caldo, equilibrato tra l’acidità, la sapidità e il tannino vellutato. Finale persistente con richiami di pepe.

Diego Morra
Rubino medio. Bouquet olfattivo di lampone, rosa e viola, che si adagiano sulla bella trama speziata di pepe, chiodi di garofano e curry. Sorso diretto, elegante, in ottimo bilanciamento sul palato tra la freschezza, la sapidità e la trama speziata. Finale lungo sulle note speziate.
Fratelli Alessandria “Speziale”
Rubino brillante. Profilo olfattivo di violetta, ciliegia, lampone, pepe bianco e curry. Al palato è agile, fresco e dinamico, con tannino lieve e setoso, ricca persistenza gustativa e piacevole finale alimentato dal pepe, dalla frutta e dalla freschezza.
Gian Luca Colombo
Rubino carico. Olfatto di viola, rosa, frutta rossa croccante e pepe rosa. Sorso equilibrato, sinergico tra la morbidezza, la decisa sapidità, la vivace freschezza e il tannino. Finale lungo, trainato dal tannino e dal pepe.
Cantina Massara
Rubino medio. Profumo intenso di frutta rossa, geranio e viola, pepe verde. Sorso setoso, in equilibrio tra la spezia, la decisa freschezza, la discreta sapidità e il tannino. Persistente con richiami speziati.
Poderi Roset
Rubino medio. Naso erbaceo di erba falciata, pepe bianco, ciliegia croccante e melograno. Accarezza il palato, guidato dalla freschezza in equilibrio con il tannino e l’alcol. Persistente sulla speziatura.
Poderi Luigi Einaudi
Rubino luminoso. Bouquet olfattivo di fragole, lampone e melograno, geranio e viola, intense note di pepe bianco e cannella. Sorso molto equilibrato ed elegante, dove si ritrovano il fruttato e il pepe, fresco e di ottima beva. Finale vellutato e lungo che richiama le spezie e la frutta.

Gianni Ramello
Rubino con riflessi viola. Olfatto di mirtillo e gommosa di frutta rossa, rosa e pepe verde. Sorso elegante che richiama la frutta rossa, fresco e mediamente sapido, tannino ben presente. Lungo finale sulla freschezza e sul pepe.
Michele Reverdito
Rosso cerasuolo. Naso intenso di frutti e fiori rossi, rosa, sfumature minerali e pepe rosa. Sorso strutturato ed elegante nell’impegnare il palato: fresco, morbido, agile tra la sapidità e il retrogusto di pepe rosa. Finale lungo sulla spezia.
San Biagio di Giovanni Roggero
Rubino luminoso. Olfatto intenso di cannella e pepe nero, in seguito marasca, rosa, violetta e una lieve nota erbacea sul finale. Sorso vellutato e armonico che richiama le sensazioni dell’olfatto; piacevole struttura in equilibrio tra sapidità, morbidezza e persistenza finale che richiama il pepe.
Antica Casa Vinicola Scarpa
Rubino medio. Olfatto intenso e fine di rosa, piccoli frutti rossi, mirtillo, pepe bianco. Spunti ematici. Corpo fine, sorso rotondo con una piacevole freschezza, pungenza pepata, tannino leggero, finale di stampo speziato e fruttato.
Giovanni Sordo
Rubino medio. Profumo di composta di frutta rossa e spiccate note speziate. Qualche nota floreale e di terra. Sorso caldo, secco, diretto, ricordi intensi di spezie e pepe verde. Gran bevibilità per la sua gradevole acidità, moderata tannicità e media corposità. Il pepe e la sapidità sono i padroni del finale.
