Jerez: una rinascita oltre lo Sherry
Una nuova generazione di produttori sta riscoprendo il potenziale dei vini non fortificati, celebrando il terroir unico e il velo di flor.
Come racconta Andrew Jefford su Decanter, Jerez sta vivendo una rinascita enologica, andando oltre la sua tradizionale produzione di vini fortificati come lo Sherry. Un numero crescente di produttori, tra cui Thomas de Wangen di Sotovelo, sta esplorando la produzione di vini non fortificati di alta qualità, sfruttando il terroir unico della regione e il velo di flor, un elemento chiave del territorio che de Wangen considera “un elemento chiave del terroir locale”.
Questa tendenza rappresenta un cambiamento significativo nel panorama vinicolo di Jerez, aprendo nuove possibilità per esprimere le sfumature dei vigneti e riscoprire le radici della viticoltura locale, che risale a tempi precedenti all’introduzione della fortificazione. Come sottolinea l’articolo, “Jerez sta riscoprendo le sue radici, andando oltre il velo“.
La scelta di produrre vini non fortificati a Jerez, una regione nota per i suoi vini fortificati, può sembrare sorprendente, soprattutto considerando l’episodio in cui de Wangen critica un vino eccessivamente filtrato, simbolo di una produzione standardizzata. Tuttavia, produttori come de Wangen, che ha acquistato terreni a Balbaina con l’obiettivo di produrre “un vino non fortificato, il più naturale possibile”, credono che Jerez abbia il potenziale per produrre vini bianchi non fortificati di livello mondiale, grazie al suo terroir unico e all’influenza dell’oceano Atlantico, che “mitiga il caldo, porta umidità alle viti anche nei giorni senza pioggia e nutre il velo di flor”.
Il velo di flor, uno strato di lieviti che si forma sulla superficie del vino durante l’invecchiamento, gioca un ruolo cruciale in questa nuova ondata di vini. Nei vini non fortificati, il velo di flor può contribuire in modo ancora più significativo al profilo aromatico e gustativo, intensificando le complessità fermentative e fornendo struttura al vino, un ruolo tradizionalmente svolto dall’aggiunta di alcol nei vini fortificati. Come sottolinea de Wangen, “Distinzioni come questa non sopravvivrebbero alla fortificazione e all’invecchiamento in solera“.
Questa nuova generazione di vini non fortificati di Jerez, di cui fanno parte anche produttori come Jesús Barquín e Dirk Niepoort, Ramiro Ibáñez, Willy Pérez e Alejandro Muchada, offre un’esperienza di degustazione diversa, mettendo in risalto le caratteristiche uniche dei vigneti e del terroir. I produttori stanno sperimentando diverse tecniche e stili, alcuni utilizzando il velo di flor e altri no, ma tutti condividono l’obiettivo di creare vini di alta qualità che esprimano l’essenza di Jerez in un modo nuovo ed entusiasmante. Come conclude l’articolo, “qualcosa di nuovo sta nascendo nei grandi vigneti a nord di Cadice. Ma anche qualcosa di antico: i vigneti di Jerez erano celebrati già prima dell’avvento della fortificazione. Vino, flor, finezza. Jerez sta riscoprendo le sue radici, andando oltre il velo.”