L’ultimo saluto a Giorgio Cecchetto
Giorgio Cecchetto, enologo e imprenditore, non era considerato solo un pilastro nel mondo del vino veneto, ma anche un acuto osservatore delle dinamiche territoriali, nonché attento interlocutore del mondo del sociale. Fondatore dell’omonima azienda agricola con sede a Vazzola, Cecchetto aveva iniziato nel 1986, dimostrando dedizione e un profondo rispetto per il comprensorio del Piave, verso il quale è sempre stato dedito, valorizzandone i vitigni tipici, amando la natura circostante. Gran domatore del vitigno raboso, con il suo Gelsaia è stato il primo a immaginare la tipologia e la denominazione Malanotte, introducendo l’uso di una frazione di uve in appassimento. Comparso nel 1995, il nome nato da un omaggio alle vecchie bellussere, con i gelsi a fare da tutori, Gelsaia sembrava provenire da un altro mondo rispetto ai Raboso della zona. Giorgio intuì per primo come la surmaturazione fosse la chiave adatta per risolvere il rebus. Con il tempo, e con i cambi di stile, la porzione in appassimento nell’attuale denominazione è diminuita, ma la sua intuizione resta nitida. Dal vitigno nasce anche un grandissimo passito (premiato sulla guida Vitae 2023 con quattro Viti) e un secondo rosso fermo (un Piave Raboso DOC), più volte insignito del medesimo riconoscimento (con le annate 2016, 2017 e 2018). Sempre in prima linea in numerosi progetti di sostenibilità ambientale e di impegno sociale a favore della collettività, era storica la sua collaborazione con l’AIPD Marca Trevigiana, associazione che sostiene decine di famiglie di persone con la sindrome di Down.
Giorgio Cecchetto, scomparso da pochi giorni, non era solo un pilastro del vino veneto ma un uomo dal cuore grande. Il caso ha voluto che la cantina selezionata da AIS Veneto per l’edizione 2023 di Alba Vitae fosse la sua.
Proprio il raboso è stato, per diciotto anni, il protagonista delle vendemmie realizzate in collaborazione con l’associazione: bottiglie personalizzate da etichette disegnate e firmate dai ragazzi dell’AIPD e presentate durante l’ultimo Vinitaly presso lo stand della Regione Veneto. In quell’occasione, Giorgio disse: “poter far parte di un progetto concreto e solidale che coinvolge l’intera comunità è per noi motivo di grande soddisfazione. Un impegno che non si ferma a una sola iniziativa ma che viene declinato sotto tutti i fronti della sostenibilità sociale, facendo impresa in maniera condivisa e inclusiva e non lasciando mai indietro nessuno”. Il caso ha voluto che la cantina selezionata da AIS Veneto per l’edizione 2023 di Alba Vitae (il progetto solidale tramite il quale eccellenti vini, selezionati dai professionisti delle associazioni regionali di AIS e imbottigliati in una esclusiva versione magnum, vengono venduti per destinare il ricavato della loro vendita al sostegno di progetti solidali) fosse la sua. Quest’anno la solidarietà avrà il sapore dell’indimenticabile spirito di Giorgio.