Master Sommelier: un titolo alla prova del tempo, tra mito, realtà e rinascita
John Sumners conduce su Vinepair un’analisi approfondita sul prestigioso titolo, tra trasformazioni del settore, sfide professionali e la necessità di un rinnovamento etico.
Il titolo di Master Sommelier, un tempo confinato a una ristretta élite di esperti, ha conquistato una notorietà inaspettata, trasformandosi in un vero e proprio simbolo di eccellenza nel mondo del vino, complice anche il successo mediatico di opere come il film “SOMM”. Ma dietro l’aura di prestigio e quasi divinizzazione che circonda queste figure, si cela una realtà complessa e in rapida evoluzione.
Dice Sumners: “chi scrive, forte di un’esperienza pregressa nel servizio del vino, si trova spesso di fronte alla fatidica domanda: “Sei un Master Sommelier?”. La risposta negativa, purtroppo frequente, suscita una comprensibile delusione nell’interlocutore, segno di quanto l’immaginario collettivo abbia idealizzato questa figura professionale“.
Negli Stati Uniti, in particolare, il Master Sommelier è diventato una leggenda vivente, un’autorità indiscussa nel panorama enologico. Lo conferma Eric Zwiebel, Master Sommelier di fama internazionale, sottolineando come in Europa il titolo mantenga una sua importanza, ma senza assumere le connotazioni quasi mitologiche che lo caratterizzano oltreoceano. La rarità del titolo, con meno di 300 detentori a livello globale e un tasso di superamento degli esami inferiore al 10%, contribuisce ad alimentare questo mito.
Oltre il mito: le sfide concrete della professione
Tuttavia, il significato stesso di essere Master Sommelier sta cambiando radicalmente. In un settore sempre più complesso e globalizzato, dove la ricerca di un equilibrio tra vita privata e lavoro assume un’importanza cruciale, la figura del Master Sommelier si trova di fronte a nuove sfide. La professione, caratterizzata da orari impegnativi, turni serali e un elevato stress fisico, mette a dura prova la sostenibilità a lungo termine.
Figure emblematiche come Bobby Stuckey, chef e sommelier di fama, rappresentano un’eccezione alla regola. Stuckey, con una carriera pluridecennale costellata di successi, incarna la passione inesauribile per il servizio del vino. Ma la sua è una voce fuori dal coro: la maggior parte dei Master Sommeliers, dopo un periodo di attività in sala, intraprende altre strade professionali. Lo testimoniano le parole di Sara Floyd, Master Sommelier e imprenditrice vinicola, che sottolinea come il lavoro in sala sia “un lavoro da giovani”. Anche Zwiebel, pur amando profondamente il suo lavoro, ammette di sentire la necessità di un cambiamento. Si profila quindi una sorta di “data di scadenza” per l’attività “sul campo” del sommelier, Master o meno.
Nuove frontiere per i Master Sommeliers: oltre il ristorante
Paradossalmente, l’elevato livello di qualificazione raggiunto con il titolo di Master Sommelier sembra allontanare sempre più i professionisti dal lavoro di sommelier tradizionale. Il titolo, infatti, apre le porte a nuove opportunità nel settore, come la consulenza, l’import-export, la formazione o il ruolo di brand ambassador. Come afferma Zwiebel, alcuni aspirano al titolo proprio per poter abbandonare il lavoro in sala.
A ciò si aggiunge un problema di natura economica: i ristoranti, spesso con margini di profitto ridotti, faticano a offrire retribuzioni adeguate a professionisti con una tale preparazione. “Molte persone vogliono un sommelier, ma non vogliono pagarlo abbastanza per il lavoro in sala”, ribadisce Zwiebel.
La conoscenza infinita: essere “Maestro” in un mondo in continua evoluzione
Il titolo di “Master” evoca una padronanza assoluta della materia, ma nel mondo del vino, in continua espansione e scoperta, questa pretesa appare sempre più anacronistica. “È assolutamente impossibile padroneggiare tutto nel mondo del vino”, afferma Emily Wines. Anche Stuckey concorda, paragonando la conoscenza del vino alla pratica della medicina: un percorso di apprendimento continuo e inesauribile. Nonostante ciò, la conoscenza dei classici e la capacità di offrire un servizio impeccabile e un’accoglienza calorosa rimangono elementi imprescindibili del ruolo.
Dalle ceneri alla rinascita: un nuovo capitolo per la Court
La Court of Master Sommeliers ha attraversato un periodo di crisi, segnato da scandali e accuse di comportamenti inaccettabili, principalmente di molestie sessuali. Queste vicende, come sottolinea Floyd, hanno portato alla luce problematiche che necessitavano di essere affrontate. Un ruolo cruciale nella rinascita dell’istituzione è stato svolto da Emily Wines, che ha guidato un processo di profonda ristrutturazione, introducendo meccanismi di controllo e accountability e promuovendo un cambiamento culturale radicale. L’obiettivo è quello di ricostruire la fiducia e riaffermare la leadership della Court nel settore.
Nonostante le sfide e le trasformazioni, il titolo di Master Sommelier continua a rappresentare un faro per la formazione nel mondo del vino, un riconoscimento formale di competenze e conoscenze imprescindibili. Come conclude Floyd, la conoscenza è antidoto alla pretenziosità, e una leadership rinnovata e autentica sarà fondamentale per il futuro del settore.