Olio protagonista a Bari con Evolio Expo

Puglia a tutto olio. Il re dell’agroalimentare pugliese è stato il protagonista della prima edizione di Evolio Expo – Fiera dell’Olio Evo del Mediterraneo, rassegna dedicata all’olio extravergine di oliva organizzata da Senaf all’interno della Fiera del Levante a Bari nelle giornate del 30-31 gennaio e 1° febbraio scorsi. Obiettivo: far incontrare i produttori soprattutto pugliesi ma anche di altre regioni del Mezzogiorno con buyer e professionisti del settore, oltre a promuovere nei confronti del grande pubblico la cultura e i benefici di questo ingrediente simbolo della dieta mediterranea. A fare la sua parte anche l’Associazione Italiana Sommelier con una giornata dedicata a seminari e degustazioni.
Stati Uniti (primo Paese importatore di olio) e poi Australia, Danimarca, Germania, Messico, Monaco, Paesi Bassi e Tunisia le Nazioni di provenienza dei buyer. Ma anche Dipartimento di Agricoltura, Sviluppo Rurale e Ambientale della Regione Puglia, Pugliapromozione (Agenzia Regionale del Turismo) e Associazione Nazionale Città dell’OIio quali enti coinvolti nella collaborazione dell’evento, assieme a Comuni, Coldiretti, Camere di Commercio. E soprattutto 160 aziende proveniente non solo da tutta la Puglia ma anche da Marche, Basilicata, Calabria e Sicilia con i loro spazi espositivi allo scopo di far conoscere le proprie produzioni e ampliare le reti commerciali e di partnership.

Gli eventi
Si è parlato di internazionalizzazione con l’IEF Forum Italiano dell’Export nel convegno“L’Agricoltura del Made in Italy, le opportunità per “Extra Vergine Italiano” di confrontarsi su Mercati Internazionali. Dalla Terra al Mercato con Controllo, Qualità e Competenza”. Un momento di confronto per operatori del settore, istituzioni e professionisti grazie alla presenza delle delegazioni di buyer internazionali. Si sono alternati esperti e ospiti di rilievo, come il primo ricercatore CNR e divulgatore scientifico Mario Tozzi, il fondatore della neurobiologia vegetale, scienziato e divulgatore Stefano Mancuso, e Michele Monopoli, agricoltore e influencer. AMAP – Regione Marche e la rivista “Olivo e Olio” hanno presentato la mostra “OIi Monovarietali. I percorsi della biodiversità olivicola italiana”, durante la quale i visitatori della fiera sono stati accompagnati in un percorso virtuale, da nord a sud, fino alle isole, alla scoperta del ricco patrimonio di biodiversità olivicola italiana.

Seminari, convegni e talk sulla qualità e controllo del prodotto hanno arricchito il programma assieme a enti, associazioni e istituzioni, su conoscenza e storia del prodotto (IGP, DOP, terroir, cultivar, monovarietali e PAC) e anche su sostenibilità, evo-health e sullo stato dell’arte della distribuzione nella GDO. Durante il talk “Turismo dell’olio. Dalla teoria alla pratica”, Roberta Garibaldi, professoressa di tourism management all’Università degli Studi di Bergamo, ha presentato i dati del Rapporto sul Turismo Enogastronomico, esplorando l’oleoturismo in Italia e in Puglia. Con il talk “Olio e salute. L’Olio EVO, farmaco naturale per una sana alimentazione e una buona comunicazione” il focus si è spostato sulle proprietà salutistiche dell’olio evo, protagonista della dieta mediterranea e riconosciuto per i suoi benefici nutraceutici e preventivi. “Olio, ambiente, paesaggio ed identità” ha invece sottolineato il ruolo del paesaggio olivicolo come risorsa identitaria, culturale e turistica. Grazie al legame tra settore agroalimentare e turismo, gli oliveti rappresentano infatti non solo il cuore della produzione agricola, ma anche uno straordinario patrimonio paesaggistico, storico e culturale.

L’intervento di AIS
Tra i protagonisti della tre giorni anche l’Associazione Italiana Sommelier, che dallo scorso anno, partendo proprio dalla Puglia (che con il 40% delle quote di mercato è di gran lunga la regione italiana a maggior produzione), ha avviato un percorso di valorizzazione dell’olio evo e di formazione di degustatori e comunicatori di olio. Nella elaioteca appositamente allestita, Rocco Caliandro, delegato AIS Brindisi e referente Olio Evo Associazione Italiana, e Giuseppe Baldassarre, responsabile nazionale Commissione Olio AIS, hanno tenuto due particolari masterclass che hanno unito l’insegnamento al divertimento tramite il format “Indovina la cultivar”.

Accennando ai concetti dell’abbinamento cibo-olio, Baldassarre ha illustrato le caratteristiche nutritive del prodotto dell’olivo, spiegando come – contrariamente a quanto il pubblico poco informato possa pensare – piccantezza e amarezza sono sinonimo non solo di qualità del prodotto, ma anche di apporto positivo dal punto di vista salutistico. “Da medico – ha detto il consigliere nazionale AIS – seguo la letteratura scientifica e posso confermare gli straordinari benefici apportati dall’olio dal punto di vista cerebrale, cardiovascolare, metabolico e nella difesa dai tumori grazie alle sue qualità antiossidanti”. A fargli da eco sono stati Caliandro, il quale ha annunciato come l’AIS continuerà a portare avanti la strada della valorizzazione dell’olio extravergine, e il delegato di Bari Lello Massa, il quale, da padrone di casa, ha confermato l’importanza del lavoro svolto dall’AIS nella formazione dei professionisti dell’olio.

Alla scoperta delle cultivar
Olio sin qui coniugato al singolare, ma per essere corretti bisognerebbe parlare di oli. Proprio come nel mondo del vino, esistono infatti centinaia di diverse cultivar che danno prodotti molto differenti tra di loro. E su questo si è giocato con i partecipanti alle masterclass. Al mattino sono stati degustati quattro differenti oli: da varietà favolosa, leccino (entrambe resistenti alla Xylella, il grande tema-problema dell’olivicoltura pugliese degli ultimi anni), peranzana e coratina. Si è partito cioè dal prodotto più delicato fino ad arrivare a quello più strutturato e intenso, e per tutti sono stati illustrati e proposti abbinamenti, partendo da piatti di pesce delicati per arrivare a brasati e carni arrosto. Successivamente ai partecipanti sono stati sottoposti due assaggi alla cieca tra i quattro precedentemente analizzati e si è così giocato a riconoscerli.

Altrettanto coinvolgente l’appuntamento pomeridiano nel corso del quale sono stati preparati due piatti: una bruschetta con pomodoro e delle orecchiette di grano arso. Entrambi sono stati assaggiati prima al naturale, così da riconoscere il profilo sensoriale di ciascun cibo, e poi conditi con due oli differenti, in modo da valutare quale fosse l’accostamento migliore. Per il primo piatto un blend di coratina e ogliarola e una coratina 100%, per il secondo una peranzana e poi una coratina. Non poca sorpresa ha destato poi l’accostamento di un dessert con un olio realizzato da peranzana, coratina e leccino in parti uguali. Un esempio perfetto per dimostrare come troppo stesso a tavola ci si lasci influenzare da preconcetti che sbarrano le porte a sperimentazioni e prove che tante volte si traducono in piacevoli scoperte. Quel che, di fatto, l’AIS insegna da decenni nel mondo del vino e che oggi si propone di fare anche per il variegato e salutistico mondo dell’olio extravergine d’oliva.

