Vitae Online logo Vitae Online
  • Vitae Online logo Vitae Online
  • Home
  • Il Vino
    • Vini d’Italia
    • Vini del Mondo
  • Sostenibilità
    • Environment ESG
    • Social ESG
    • Governance ESG
  • Assaggi
    • Vino
    • Olio
    • Birra
    • Spirits e non solo
    • Acqua
    • Fumo Lento
  • Food
    • Abbinamenti
    • Chef e Ristoranti
    • Cucina di Tradizione
    • Eccellenze
    • Innovazione
    • Materia Prima
  • Territori
    • Enoturismo
    • Paesaggio
    • Lifestyle
    • Viaggio
  • Personaggi e Storie
  • Sommelier e Pro
    • Trend e Mercati
    • Comunicazione e Personal Branding
    • Vita da Sommelier
  • Vino e Cultura
    • Architettura
    • Arte
    • Cinema
    • Storia
    • Società
  • Eventi AIS
  • AIS Italia
Personaggi e Storie
08/05/2025
Di Sara Missaglia

Oniwines e Villa Bucci: quando l’eccellenza è un’abitudine

La cantina che, con Ampelio Bucci, ha celebrato e reso iconico il Verdicchio di Jesi, è ora nel portafoglio di Oniwines della famiglia Veronesi, la divisione “vino” del Gruppo Oniverse. Un libro, scritto da Cinzia Benzi con fotografie dello studio Brambilla Serrani, immortala questa alleanza decisamente vincente.

Il palcoscenico è quello di Vinitaly, ma in un contesto intimo, raffinato ed elegante: quello di Palazzo Maffei in piazza delle Erbe, nel cuore di Verona. Aristocrazia per aristocrazia: quando si parla del Verdicchio di Ampelio Bucci si degusta bellezza. E poter dire “io c’ero” fa davvero la differenza. A raccontare la genesi dell’opera che impreziosisce la letteratura enologica è la stessa autrice, Cinzia Benzi, giornalista e critica enogastronomica, accompagnata da Francesca Brambilla e Serena Serrani, specialiste dello still life, del reportage e interpreti di punta della food photography italiana. Federico Veronesi, Ceo di Oniwines, la divisione vitivinicola di Oniverse, che ora ha tra le sue mani il futuro di Villa Bucci, si racconta e racconta il progetto di Villa Bucci. Federico è giovanissimo, classe 1992: 33 anni ed è alla guida non solo di un grande gruppo, ma delle scelte strategiche che ne consolidano il destino. Studi in economia presso l’Università Bocconi, un approccio al vino da sommelier con il diploma AIS e, soprattutto, tanta voglia di ascoltare. E di imparare.

La visione di Ampelio Bucci

Avete presente un frutto perfetto, integro, croccante? Puro, elegante, espressivo, accogliente: i vini finiscono sempre per assomigliare a chi li fa. Il verdicchio per Ampelio Bucci è stato il frutto dell’immaginazione: un percorso fatto di ricerca quasi maniacale improntata all’eccellenza. La sua perseveranza e la sua determinazione hanno consentito alla varietà autoctona marchigiana di raggiungere livelli di apprezzamento anche in contesti internazionali. Cinzia Benzi, con le sue parole e la sua sensibilità, ha raccontato questa avventura entusiasmante, dalla Riviera adriatica di Senigallia a Ostra Vetere, dove le vigne di Bucci crescono rigogliose nel cuore della valle del fiume Misa. Ampelio Bucci è un visionario: il suo approccio più che pionieristico ha reso possibile il fatto che, nel 2021, il Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore 2019 di Villa Bucci sia stato dichiarato il miglior vino bianco italiano al mondo, conquistando il secondo posto nella classifica mondiale The Enthusiast 100: The Best Wines of 2021. Un vino che ha il senso della terra, del paesaggio marchigiano, della contaminazione tra mondi solo apparentemente diversi. Mondi che Federico Veronesi intende amplificare, come collante esplosivo di quella che chiama “intelligenza artigianale”. Sentimento, rispetto e sartorialità, in cui Ampelio finisce per ritrovarsi e riconoscersi. Le belle persone non si conoscono, si ri-conoscono. “Prima di essere un viticoltore, si deve saper fare il buon agricoltore”: anche le Marche sono state una terra un tempo povera, così come il Veneto, che ha dato i natali alla famiglia Veronesi. Terre di contadini che, con fare illuminato e desiderio di eccellenza, Ampelio e Federico hanno reso fertili e ricettive, per creare non solo un modello di business esportabile, ma radici solide per la produzione di elevata qualità. Forgiati dalla salinità del mare Adriatico, grazie all’uso di botti esauste di rovere Slavonia che raccontano storie lontane nel tempo, si sono muniti di un passaporto per l’eternità. All’interno di questi contenitori viene garantita una micro ossigenazione naturale: evidenze scientifiche attestano la presenza nelle botti di una flora autoctona, che diventa quasi un lievito madre per il vino, arricchendolo con un corredo aromatico del tutto personalizzato. Nel libro Ampelio si dichiara “certo che queste botti conservano la memoria degli anni passati e di tutti i vini che vi hanno soggiornato. Senza queste botti eterne, preziose, a cui dedicare tutte le nostre cure, non esisterebbe Villa Bucci”. A seconda delle annate, il verdicchio esprime note sapide e marine laddove il clima è particolarmente freddo, mentre nei millesimi più caldi i vini sono muniti di un corredo di erbe aromatiche e di macchia mediterranea molto intrigante. Certo è che sono vini che non possono mai essere omologati: vini dalla personalità unica, inimitabile e molto eleganti. Vini fatti a regola d’arte, come vengono definiti nel libro, e che sono espressione del nuovo artigiano, dove la cultura del fare incontra e si intreccia con la ragione, la competenza e la visione.

Federico Veronesi e Oniwines

La famiglia Veronesi è già una firma autorevole nel mondo del vino con Signorvino, presente in Italia e, da qualche tempo, a Parigi. Il Gruppo annovera brand importanti e molto conosciuti nella moda, da Falconeri a Intimissimi, passando per Calzedonia. Ampelio Bucci non aveva alcuna formazione enologica: nel suo passato percorsi di moda e di design. A volte la storia ritorna. Il segreto? Avere idee vincenti per creare uno stile. La parte fashion del vino con Sandro e Federico Veronesi, padre e figlio: Sandro, classe 1959, è il fondatore di Calzedonia, nata come “side business” di Goldenlady, dove aveva iniziato a lavorare. Il concept vincente è quello di dare origine a un franchising attraverso store dove proporre prodotti fashion ma dotati di accessibilità, nel rapporto qualità-prezzo e nel rapporto tra desiderato e realizzabile. Nel giro di poco un successo planetario, che porta Sandro Veronesi nell’Olimpo dei grandi imprenditori. Oltre a Calzedonia, Tezenis, Intimissimi, Falconeri e Antonio Marras come brand di Haute Couture. Ma anche investimenti negli yacht di Cantiere del Pardo e una quota in Mediobanca.

Federico Veronesi, CEO di Oniwines

Villa Bucci e Oniverse

Federico Veronesi: “Per me e per la mia famiglia è un onore poter condividere con un ‘mostro sacro’ del vino come Ampelio Bucci un percorso che guarda al futuro, nel rispetto massimo di un passato, che è presente, e che ci proietta in una dimensione di autorevolezza enologica internazionale; e il racconto di Cinzia Benzi lo esprime al meglio”. L’artigianalità nella moda si pratica anche su larga scala e si fonde nel sapere di Ampelio Bucci. La comunione è data da un lato dalla scoperta di ciò che li rende simili e, dall’altra, dal rispetto di ciò che li vuole diversi. Il libro racconta questa magia: le pagine sono più da ascoltare che da leggere. Ogni parola racconta la storia, i successi e le sfide di un uomo che non solo ha dedicato tutta la sua vita per realizzare un grande vino, ma che ha voluto restituire questo vino alla terra, creando un legame fortissimo con i luoghi. E ha plasmato questo vino a sua immagine e somiglianza, vivendolo come un figlio. Amore puro verrebbe da dire, incondizionato, che non chiede nulla e senza fine, se non quella di piacere prima di tutto a chi lo ha plasmato. I successi sono arrivati dopo, ma non era questo lo scopo dell’agire di Ampelio. Piuttosto una sfida con sé stesso, una costante dichiarazione d’amore che ha reso Villa Bucci qualcosa di unico. Inconfondibilità: questa la linea nemmeno troppo sottile che separa un prodotto ordinario da uno extra-ordinario. Il suo Verdicchio è lì, buona la seconda.

Il libro

Le prime pagine sono di Ampelio Bucci che, con stupore e gratitudine, riflette sul racconto della sua storia, e da Luciano Ferraro, vice direttore del Corriere della Sera, che celebra il passaggio di testimone alla famiglia Veronesi. Non mancano contributi di esperti come gli chef stellati Moreno Cedroni ed Enrico Bartolini, di Gabriele Gorelli, primo Master of Wine italiano, Andrea Amadei, conduttore radio/tv e direttore editoriale della rivista The Art of Wine, Jeffrey E. Porter, giornalista americano di Wine Enthusiast, Sebastien Ferrara sommelier e dello stesso Federico Veronesi. Lo sguardo attento di Francesca Brambilla e Serena Serrani accompagna con scatti fotografici di grande intensità il lettore in un viaggio visivo nella viticoltura e nella filosofia che regalano un personalissimo imprinting al verdicchio. Per il brindisi durante l’inaugurazione a Palazzo Maffei Federico Veronesi ha scelto un Villa Bucci 1992, il suo millesimo: “Le emozioni di bere un vino bianco della tua stessa età e trovare delle vibrazioni della vita ancora ben presente, con sentori che portano dolcemente verso Oriente, sono uniche e inaspettate. Un sorso lungo e interminabile che fa sognare sempre di più, ogni secondo che passa”.

Federico parla di Villa Bucci e di Ampelio con grande rispetto: le pause, la voce ferma e sicura, i silenzi che raccontano tanto. Le emozioni non mancano e il ringraziamento di Federico Veronesi nei confronti di Ampelio è sincero, autentico e diretto: “Ringrazio Ampelio per la sua visione, perseveranza e determinazione, perché sono l’unica strada per il successo e per innalzarsi sempre di più. Lo ringrazio per aver creato una leggenda”. Un mito che ridiventa, ogni volta, mito. E, sicuramente, non finisce qui. È solo questione di tempo, nemmeno tanto.

Sara Missaglia
Sara Missaglia

Giornalista, Sommelier, Degustatore Ufficiale e Relatore dell’Associazione Italiana Sommelier è milanese DOCG (Ambrogino d’oro 2018) e ama la Valtellina, che ha conosciuto e frequentato sin da bambina. Racconta di vino e dintorni per alcune riviste e testate giornalistiche, collaborando alla redazione delle Guide Vitae e Viniplus. È autrice del libro “Valtellina. In alto i calici” edito da Bellavite Editore. Esperta di comunicazione, è docente abilitato ai corsi AIS, wine educator in ambito enogastronomico, Degustatore Esperto della Regione Lombardia e Visiting Professor presso la Scuola di Enologia di San Michele all’Adige. È inoltre commissario degustatore in alcuni concorsi sul territorio nazionale e organizza eventi per la diffusione e la promozione della cultura del vino. Si occupa infine di copywriting e naming design nel marketing e nella comunicazione social e web. Vive a Milano dove è nata ma, appena possibile, lascia la city e, con passione e desiderio di nuove scoperte, torna sempre in vigna.

Vitae Online logo
  • Home
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Rinnova la tua quota
  • Associati ad AIS
  • Modifica i tuoi dati
Vitae Online Lights Newsletter
  • Legal
  • Cookies
  • Privacy
©Vitae Online 2025 | Partita IVA 11526700155