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Personaggi e Storie
31/10/2025
Di Alfonso Mollo

Ricci Curbastro, artigianalità, sostenibilità e storia in Franciacorta

Il suo territorio è in una delle zone vinicole italiane più famose, e tra quelle che più hanno avuto successo negli ultimi decenni.
La Franciacorta, dal latino “curtes francae”, le comunità dei monaci benedettini cluniacensi che erano esentate nel Medioevo dal pagamento delle tasse in cambio della bonifica e messa a coltura della terra a loro affidata, e la cui dicitura origini antichissime, perché compare la prima volta nel 1277 negli Annali del Comune di Brescia.
Colline di ciottoli, limo e sabbia, i cui suoli sono ricchi di minerali e perfettamente drenati, il che li rende ideali per la coltivazione della vite sin dai tempi antichi.
Oggi Franciacorta è diventato uno dei simboli italiani per la produzione di vino spumante Metodo Classico, la cui fama ha superato da anni i confini locali. Ed è la sede di Ricci Curbastro, una azienda storica, fondata nel 1885 a Capriolo (BS), che affonda le proprie radici in una dinastia agricola che risale al XIII secolo.
Le origini della famiglia, infatti, sono antichissime: nobili originari di Lugo di Romagna, si trasferirono in Franciacorta, dove diedero vita a una delle aziende agricole più importanti della Lombardia.
A proposito di storicità, una nota di colore interessante è legata allo stemma di famiglia, che riporta una fascia rossa su sfondo azzurro, una cometa tra due stelle dorate, e una quercia naturale affiancata da due ricci. E pare che il nome “Curbastro” derivi proprio dal latino quercus, a sottolineare il legame con la natura.
Negli anni la sua importanza è diventata sempre più evidente, a cominciare dal 1967 quando nasce la Doc Franciacorta, e Ricci Curbastro fu da subito tra i primi 11 produttori ad aderirvi.

Radici sostenibili e viticoltura etica

L’azienda si trova a Capriolo, nel cuore della regione lombarda, in una suggestiva zona collinare a sud del Lago d’Iseo. Qui si estende per 34 ettari totali, di cui quasi 32 coltivati a vite, secondo i più avanzati principi della viticoltura sostenibile.
Infatti, nel 2017 è diventata la prima azienda in Lombardia a ottenere la certificazione Equalitas, a dimostrazione di un impegno concreto e continuativo verso l’ambiente, l’economia circolare e la responsabilità etica e sociale.
Da oltre trent’anni pratica agricoltura biologica, evitando completamente l’uso di diserbanti e ricorrendo a metodi naturali per la difesa delle piante, come l’inerbimento dei suoli e trattamenti mirati contro oidio e peronospora.
Nel secolare parco dell’azienda ha sede la cantina ipogea, che si sviluppa su tre livelli, e pensata per sfruttare la forza di gravità e movimentare delicatamente le uve, minimizzando gli stress.
Il piano più profondo, a 15 metri sottoterra, ospita botti e bottiglie dove vengono effettuate le fermentazioni e la lenta maturazione dei Franciacorta Docg. Grazie, infatti, a una temperatura costante di 15°C le condizioni sono ideali per l’affinamento, e riprendono la tradizione secolare delle cantine sotterranee.
Qui vengono portate le uve, divise tra vitigni a bacca nera – pinot nero, cabernet franc, merlot, carmenère, cabernet sauvignon, barbera -, e quelli a bacca bianca, chardonnay e pinot bianco.
Da menzionare anche quelli utilizzati per l’ultima creazione in ordine di tempo di Ricci Curbastro, legata al progetto “Zero Trattamenti”, che vede protagonisti bronner, helios, johanniter e solaris, varietà Piwi piantate nel 2012 alle porte di Capriolo, e che danno vita al Sebino IGT Bianco 
Zero Trattamenti Zero Residui
.
A questo si aggiungono prestigiosi Franciacorta Docg Metodo Classico, con affinamenti sui lieviti fino a 12 anni nelle riserve più longeve, e vini fermi sotto le etichette Curtefranca Doc.
L’azienda negli anni scorsi ha ottenuto vari riconoscimenti come il premio Ecofriendly per le migliori pratiche sostenibili, confermando il proprio ruolo tra le eccellenze del settore. Ha inoltre sperimentato la tecnologia blockchain in “My Story” e segue progetti su nuove varietà resistenti alle malattie e vini a zero residui.

Il Museo Agricolo e il progetto culturale

All’interno dei rustici dell’azienda si trova il Museo Agricolo e del Vino, inaugurato nel 1986, e unico in Franciacorta. Ospita migliaia di utensili agricoli e una biblioteca specialistica con oltre 5.000 volumi su enologia e civiltà contadina, visitati da oltre 6.000 persone ogni anno.
Il museo è parte di una visione più ampia che unisce storytelling, educazione e memoria aziendale.

Il futuro tra innovazione e radici

Oggi l’azienda è guidata da Riccardo, affiancato dall’ultima generazione rappresentata dal figlio Gualberto, giovane e dinamico vicepresidente del Consorzio Franciacorta.
Ricci Curbastro è un modello di equilibrio tra storia, sostenibilità e innovazione. Con oltre 18 generazioni alla guida, un approccio green avanzato e vini di elevata qualità, rappresenta oggi una delle realtà franciacortine più rispettate, e la sua eredità culturale si traduce in azioni concrete: valorizzazione del territorio, educazione e visione lungimirante

Gualberto, Filippo e Riccardo Ricci Curbastro
Alfonso Mollo
Alfonso Mollo

Torinese, laureato in Economia e con un Master in Information Technology, dopo oltre 10 anni in Consulenza IT ho deciso di fare un passo importante nella mia vita, e dedicarmi alla mia passione: il vino. Diplomato AIS presso la delegazione di Torino, ho conseguito il Master Alma-AIS nella Scuola enogastronomica fondata da Gualtiero Marchesi. Appassionato di libri e comunicazione, il mio progetto futuro è di lavorare a tempo pieno nello storytelling del vino, raccontando soprattutto le persone e le storie che sono dietro le bottiglie che abbiamo la fortuna di degustare ogni giorno. Una curiosità? Ho un B&B a Torino che si chiama “Turin In Wine”. Come si suol dire, nomen omen.

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