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Vino e Cultura
30/07/2025
Di Emanuele Lavizzari

“Valtellina. Il senso del vino”, più di una semplice mostra

Inaugurata il 31 maggio 2025, la mostra “Valtellina. Il senso del vino” si svolge nelle eleganti sale rinascimentali di Palazzo Besta a Teglio (SO), offrendo un percorso unico per riscoprire il vino valtellinese come espressione viva del territorio, della sua storia e della sua comunità.

Nata da un’idea di Sara Missaglia, giornalista e wine educator, e Giusi Di Gangi, sino allo scorso anno direttrice del Museo di Palazzo Besta, è curata dalla stessa Missaglia sotto la direzione di Silvia Biagi, attuale direttrice di Palazzo Besta, e promossa dalla Direzione Regionale Musei Lombardia del Ministero della Cultura: si tratta di un’iniziativa pensata per attivare una narrazione multisensoriale, coinvolgendo vista, olfatto e tatto con proiezioni immersive, ambientazioni evocative e installazioni interattive.

Silvia Biagi, Sara Missaglia e Rosario Maria Anzalone, Dirigente della direzione regionale dei musei di Lombardia

Un percorso tematico per ogni senso

Con la vista si esplora la ricchezza cromatica dei vitigni autoctoni della Valtellina (nebbiolo delle Alpi, rossola, pignola, negrera, merlina, rossolino) e delle varietà resistenti e internazionali. Attraverso l’olfatto si possono riconoscere sentori floreali, fruttati, speziati, balsamici e vegetali tipici dei vini valtellinesi, risvegliando la memoria e la percezione sensoriale. Il tatto consente di “sentire” il vino attraverso superfici che evocano consistenze come ruvidità, morbidezza, setosità, rotondità e mineralità, trasformando il vino in materia da esplorare. Il percorso include anche una sezione dedicata al sottosuolo valtellinese, collegando esperienza sensoriale e geologia: la Valtellina si racconta “sopra” e “sotto”, perché il vino è frutto del paesaggio che si calpesta e dell’aria che si respira.

Inclusività, educazione e responsabilità

La mostra è progettata per essere totalmente inclusiva: grazie a supporti tattili, olfattivi e visivi dedicati, anche ipovedenti o non vedenti possono vivere l’esperienza. Accanto al percorso, sono previsti laboratori educativi rivolti a scuole e famiglie, con un’attenzione particolare al bere responsabile e alla cultura del vino. “Parlare di vino attraverso i sensi – spiega Sara Missaglia – è un modo nuovo di rivolgersi a un pubblico che appartiene a generazioni diverse e che proviene da esperienze differenti. È un’altra chiave interpretativa per arrivare sempre al territorio e ai vini, al terroir sociale, alla comunità di produttori e alla storia dei luoghi. Le sensazioni visive, olfattive, tattili e gusto-olfattive favoriscono, più che uno storytelling, uno storydoing: si tratta di un’esperienza decisamente coinvolgente”.

Il contesto storico di Palazzo Besta

Il rinascimentale Palazzo Besta, costruito intorno al 1433 e oggi proprietà statale, è sede dell’Antiquarium Tellinum e custodisce affreschi, antiche cantine e graffiti che testimoniano il legame storico tra la famiglia Besta e la viticoltura valtellinese, un legame oggi valorizzato dalla mostra stessa. L’impostazione del progetto è strettamente legata al contesto architettonico del palazzo, rendendo l’esperienza museale parte integrante della narrazione del vino.
La realizzazione dell’iniziativa è resa possibile grazie alla collaborazione tra Direzione Regionale Musei Lombardia, Consorzio Media Valtellina, BIM, Comune di Teglio, con il supporto di Fondazione Pro Valtellina ETS, Fondazione Fojanini, e il contributo delle cantine Nera Vini, Caven Vini, Enoteca Le Rocce Poggiridenti.

Una serata speciale

Sabato 2 agosto 2025, alle ore 18.00, Palazzo Besta ospiterà anche la rassegna “Un Brindisi a Te(i)”, iniziativa promossa dal Comune di Teglio con la regia di Sara Missaglia. La manifestazione è giunta alla quinta edizione e quest’anno si svolge in stretto collegamento proprio con la mostra inaugurata a fine maggio ed esposta fino al 6 gennaio 2026. Per l’occasione è prevista l’apertura straordinaria del Palazzo fino alle ore 20.00.
Protagoniste saranno due eccellenze vitivinicole della Valtellina, le cantine Caven Camuna e Nera Vini, in un percorso sensoriale in cui arte e vino si incontrano, valorizzando i sensi e il patrimonio culturale locale. Dopo una breve conferenza sulla viticoltura di Valtellina condotta da Sara Missaglia, il programma prevede una visita alla mostra e ad alcune sale del Museo e dell’Antiquarium Tellinum, con la guida di Silvia Biagi, direttrice di Palazzo Besta, e dell’archeologa Paola Stucchi.
Al termine del percorso l’esperienza del vino coinvolgerà, dopo vista, olfatto e tatto, anche il gusto, attraverso una degustazione guidata da Sara Missaglia di una selezione di vini delle già citate cantine in abbinamento ad alcuni prodotti valtellinesi.

Sentire il territorio

“Valtellina. Il senso del vino” non è soltanto una mostra: è un invito a sentire il territorio, un’esperienza che unisce arte, cultura, storia e natura in un percorso accessibile, educativo e coinvolgente. Un’occasione imperdibile per immergersi nella cultura vitivinicola valtellinese in uno dei luoghi più suggestivi della Lombardia.

Emanuele Lavizzari
Emanuele Lavizzari

Dopo un titolo accademico in Lingue e Letterature Straniere ha lavorato in ambito turistico-alberghiero tra Spagna e Italia e nel settore della tecnologia in Germania. In seguito a un master universitario in ideazione e produzione audiovisiva approda al giornalismo. Ha collaborato con alcune testate locali in Lombardia, prima di giungere all’Associazione Italiana Sommelier, dove attualmente è responsabile del coordinamento redazionale e direttore editoriale della rivista “Vitae”. Ama l’impressionismo musicale, la poesia simbolista e le contaminazioni fra generi nella musica e nella letteratura. Passa agevolmente da una tastiera di pc a quella di un pianoforte, anche se tra i due preferisce decisamente il secondo. Questo è il motivo per cui si è dedicato a ulteriori studi e ha conseguito una laurea magistrale in Scienze della Musica con una tesi sul compositore spagnolo Manuel de Falla. Suoi grandi interessi sono anche l'analisi dei linguaggi dei mass media e l'atletica leggera. Ha corso tanti chilometri in pista, su strada e su percorsi campestri e non si è ancora stancato di farlo.

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