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Sostenibilità
24/03/2025
Di Barbara Turchi

World Water Day 2025

Il 22 marzo 2025 si è tenuta la Giornata Mondiale dell’Acqua (World Water Day), ricorrenza celebrativa istituita durante il Summit della Terra tenutosi a Rio de Janeiro dal 3 al 14 giugno 1992 sotto l’egida delle Nazioni Unite e il cui nome ufficiale era United Nations Conference on Environment and Development – UNCED. È stata, questa, la prima conferenza mondiale mai tenuta sull’ambiente, con una enorme risonanza mediatica (tanto che aziende come la Swatch crearono gadget appositi sfruttando l’onda e il grande, ottimistico entusiasmo suscitato dagli argomenti trattati), sentita da persone e governi e partecipata da 172 Nazioni e 108 tra Capi di Stato e di Governo, oltre che da semplici cittadini e Organizzazioni non governative.

Gli argomenti principali trattati riguardarono grandi tematiche: i modelli di produzione e i loro scarti inquinanti, l’energia utilizzata (combustibili fossili, petrolio) e la possibilità di usare risorse alternative eco-compatibili e sostenibili, la riduzione delle emissioni nocive dovute ai trasporti, la scarsità di acqua. Diversi furono i documenti programmatici ufficiali che la conferenza produsse, tra questi, “Agenda 21” – che lanciava lo slogan “pensare globalmente, agire localmente” – in cui si stabiliva di dedicare una giornata internazionale all’acqua.

Tanti chilometri per un po’ d’acqua

L’acqua, per chi apre un rubinetto o stappa una bottiglia, è un bene quotidiano necessario e di facile accesso. Non per tutti è così. In qualche parte del mondo qualcuno ha un pozzo a 1 chilometro di distanza da casa e quindi deve percorrere 2 km per avere una tanica da 20 litri piena di acqua. Qualcuno non è così “fortunato” e deve camminare per mezza giornata per arrivare ad un pozzo di acqua, spesso neppure sicura per la salute, camminando su strade calde, senza ombra, sterrate, a volte inagibili. Sono sempre le donne e i bambini, più spesso le bambine, che vengono destinate al trasporto dell’acqua, utilizzando il tempo in questo modo anziché andare a scuola. L’Unicef stima che vengano percorsi in media 6 km al giorno per l’approvvigionamento di acqua. Il rapporto Unicef-OMS-Banca Mondiale dell’ottobre 2022 sull’accesso all’acqua stima che 2 miliardi di persone, cioè 1/4 della popolazione mondiale, non utilizzano ancora acqua potabile gestita in modo sicuro. Nell’Africa sub-sahariana solo il 30% della popolazione utilizza acqua potabile sicura e in Asia si stima che tra i 94 e i 220 milioni di persone siano a rischio per concentrazioni elevate di arsenico nelle acque sotterranee. 350 milioni di metri cubi è la quota stimata di acqua persa ogni giorno a causa delle reti di distribuzione mal funzionanti, mentre milioni di bambini non hanno acqua potabile a scuola.

Un bene prezioso

L’acqua potabile, le “chiare, fresche e dolci acque” sono in grado di salvare, da sole, la vita degli esseri umani. Acqua, salute e sviluppo sono intimamente interconnessi e dove non c’è l’una non ci possono essere le altre. Prendiamoci cura delle risorse della Terra e celebriamo anche noi ogni giorno questa giornata importante “pensando localmente”: quando apriamo un rubinetto facciamolo responsabilmente. L’acqua è un grande dono che non va sprecato, neppure una goccia.

Nell’ordine dall’alto verso il basso le foto sono di Sime Basioli su Unsplash, Redcharlie su Unsplash, Amka Odv e Barbara Turchi.

Barbara Turchi
Barbara Turchi

Studi classici, una laurea in Odontoiatria, curiosa di letture, di viaggi, di cibi e di culture. Diventare Sommelier AIS è stato un cammino naturale lungo il percorso della rivalutazione di antiche ricette e della scoperta di piatti distanti dal nostro quotidiano. Quando ho tempo leggo gialli, studio il coreano, realizzo ricette, cerco vini insoliti. In famiglia mi seguono curiosi e anche un po’ preoccupati.

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