Malattie della vite: cani dal fiuto infallibile per salvare i vigneti
![Malattie della vite: un metodo naturale con cani addestrati che utilizzano il loro olfatto per proteggere i vigneti da parassiti e virus.](https://vitae.aisitalia.it/wp-content/uploads/2024/01/Banner-articoli-sito-480x300.png)
Un progetto pilota in California ha addestrato dei cani a fiutare la cocciniglia della vite e il virus dell’arricciamento fogliare, due gravi malattie della vite. I risultati sono stati molto positivi, con percentuali di accuratezza superiori al 93%. Questo metodo si è dimostrato anche economicamente vantaggioso rispetto ad altre tecniche. L’obiettivo futuro è utilizzare i cani soprattutto nei vivai per prevenire la diffusione delle malattie della vite a partire dalle nuove piante. In breve, un approccio innovativo e promettente per proteggere i vigneti. Ne parla Eloise Feilden.
Le malattie della vite rappresentano una minaccia costante per la viticoltura mondiale, con impatti significativi sulla produzione e sulla qualità del vino. Ma una nuova, e sorprendente, arma si affaccia all’orizzonte: il fiuto infallibile dei cani addestrati. Un recente progetto pilota in California ha dimostrato come questi straordinari animali possano individuare con precisione la cocciniglia della vite e i virus dell’arricciamento fogliare, aprendo nuove prospettive nella lotta contro le malattie della vite. Questo approccio innovativo potrebbe rivoluzionare il modo in cui i viticoltori affrontano le malattie della vite, offrendo una soluzione efficace, economica e rispettosa dell’ambiente.
Il progetto pilota: cani addestrati per la salute delle viti
Quattro cani, Malbec, Sauvi B, Cab e Zinny, sono stati i protagonisti di questo innovativo progetto di ricerca sulle malattie della vite. Malbec, un Labrador nero, e Sauvi B, uno Springer Spaniel inglese, si sono specializzati nella ricerca della cocciniglia della vite, un parassita che può causare gravi danni alle viti. Cab, un Pointer tedesco a pelo corto, e Zinny, un altro Springer Spaniel inglese, sono stati addestrati per individuare il virus dell’arricciamento fogliare, una delle malattie della vite più diffuse e dannose.
Il progetto, finanziato con un contributo di 428.111 dollari dal Dipartimento Californiano per la Regolamentazione dei Pesticidi, ha visto la preziosa collaborazione di Stephanie Bolton, direttrice della ricerca e formazione per i viticoltori e direttrice per la viticoltura sostenibile presso la Lodi Winegrape Commission. L’obiettivo primario era sviluppare “un metodo di rilevamento precoce, non distruttivo, economico e accurato di questi virus”, che causano gravi malattie della vite, compromettendo la resa e la qualità delle uve.
Risultati sorprendenti: l’efficacia del fiuto canino contro le malattie della vite
I risultati ottenuti dal progetto pilota sono stati a dir poco sorprendenti, dimostrando l’efficacia dell’utilizzo dei cani nella lotta contro le malattie della vite. Cab e Zinny hanno individuato il virus dell’arricciamento fogliare di tipo 3 nel 93,4% dei casi, escludendone la presenza con una precisione quasi del 100%. Malbec e Sauvi B hanno rilevato la presenza della cocciniglia della vite con una precisione del 97,3%, escludendo l’infezione quasi nel 100% dei casi. Questi dati evidenziano come l’addestramento canino rappresenti un valido strumento per la diagnosi precoce delle malattie della vite.
Un metodo economico e sostenibile per la gestione delle malattie della vite
Oltre all’elevata accuratezza, l’addestramento dei cani si è rivelato anche un metodo economicamente vantaggioso per il controllo delle malattie della vite. Secondo quanto riportato da Wine Business, che ha dato per primo la notizia, la scansione di un vigneto di 16 ettari in soli due giorni con un addestratore e due cani costerebbe circa 5.200 dollari, coprendo circa 27.000 viti. Questo si traduce in un costo inferiore a 0,25 dollari per ogni vite nel blocco di incremento e meno di 0,01 dollari per ogni vite finita. Un costo decisamente competitivo rispetto ad altre metodologie per la prevenzione e la gestione delle malattie della vite. Questo aspetto rende l’utilizzo dei cani una soluzione accessibile anche per le aziende vitivinicole di dimensioni più contenute, contribuendo a una viticoltura più sostenibile.
Prospettive future: la prevenzione delle malattie della vite nei vivai
Tuttavia, rimangono aperte alcune questioni, soprattutto riguardo al finanziamento e all’implementazione di ulteriori addestramenti per la lotta alle malattie della vite. Bolton ha suggerito che i cani, provenienti da luoghi distanti come Canada e Ungheria, sarebbero particolarmente efficaci nell’individuare le malattie della vite nei vivai. Questo approccio preventivo porterebbe il maggior valore all’industria vinicola, poiché permetterebbe di bloccare la diffusione delle malattie della vite a partire dalle nuove piante. “Non supereremo questa sfida se continueremo a piantare viti infestate e infette”, ha affermato Bolton, sottolineando l’importanza cruciale di affrontare il problema alla radice, prima della messa a dimora delle viti.
Se non verranno trovati ulteriori finanziamenti, i cani saranno riaddestrati per altri scopi. Nonostante ciò, il progetto pilota ha dimostrato il notevole potenziale di questo approccio innovativo nella lotta contro le malattie della vite, aprendo nuove prospettive per la salvaguardia dei vigneti e per una viticoltura più sana e sostenibile.